La vendetta di un impiegato, da vittima a carnefice – Capitolo 2
Data: 31/10/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: duke69, Fonte: EroticiRacconti
... collana appesa al suo collo.
All’interno l’abitazione era praticamente priva di mobili, con le pareti spoglie di quadri o suppellettili di qualsiasi tipo, ad eccezione della sala principale. Quest’ultima era arredata di un grande letto, qualche divano e diversi strumenti di tortura, tutti costruiti con il medesimo legno di colore noce scuro: una croce a X con ferma polsi e ferma caviglie, una gogna, un cavalletto fatto a piramide con uno spigolo pronunciato e qualche altra diavoleria che non avevo mai visto nemmeno nei libri o in rete. Inoltre, sopra un lungo bancone in acciaio erano posizionati una serie di strumenti metallici, tra cui pinze, tenaglie, forbici, spilloni e tanto altro.
Rimasi turbato quando all’interno di una gabbia metallica posta in fondo alla sala vidi Marzia Corti con una ball-gag che le impediva di parlare. Era completamente nuda! Non appena mi accorsi della gabbia, la Valli rimarcò duramente la propria superiorità sulla povera vittima:
“Hai visto la vacca! certo non devi stupirti sul fatto che sia in una gabbia nuda, è una bestia e come tale non indossa vestiti!”
Al suono di una campanella, da una porta adiacente la sala, probabilmente uno spogliatoio, arrivarono tre robusti ragazzi vestiti solo di un tanga.
La Valli, ...
... che mi trascinava tirando a sé il guinzaglio, iniziava a dare i primi ordini ai tre uomini:
“Ragazzi, andate ad accogliere la vacca!”
I tre uomini andarono in prossimità della gabbia e iniziarono a sputare ininterrottamente per diversi minuti prendendo di mira la testa e il viso della povera donna.
Nel frattempo la Valli infieriva verbalmente sulla vittima e accarezzava le mie palle iniziando a tormentarmi:
“Troia! Ringrazia i ragazzi che ti onorano dei loro sputi!”
Marzia bofonchiava con la bocca semi-tappata, ringraziando in modo sommesso e ricevendo ulteriori sputi specialmente sulle labbra e sugli occhi. Subito dopo la fecero uscire dalla gabbia ed io iniziai ad esercitare la mia funzione di facilitatore sotto gli ordini del mio capo:
“Spalmale la saliva dappertutto, voglio vedere entrare tutte le tue dita in ogni suo orifizio e ben in profondità!”
Così mentre tutti gli altri stavano a guardare, io frugavo il corpo di Marzia che, inevitabilmente, iniziava a godere di quel trattamento, nonostante l’umiliazione appena patita: la sua passera era diventata un lago in pochi minuti. La mia cappella invece si era ingrossata e premeva sulla gabbietta metallica.
Continua… (per eventuali commenti o suggerimenti - dukeduke1069@yahoo.com)