1. Luisella e Paolo – L’inizio di tutto


    Data: 30/10/2021, Categorie: Etero Autore: Luisella, Fonte: RaccontiMilu

    ... dico, gli dico “Bastardo, infilamelo dentro!” Il falso timido fa lo gnorri, preme il suo pitone sulla mia fessura madida, poi avvicina la sua bocca al mio orecchio e mi fa “Non lo so… che cosa dovrei infilare? E dov’è che dovrei infilarlo?”
    
    Premo il pube sul suo e mi struscio. Ma non basta. Gioca, mi ripete la domanda fino a che non rispondo, quasi urlando “Nella figa! Mettimelo dentro e scopami, maiale!” “Tesoro, se te lo infilo così ti faccio male, non sei ancora bagnata abbastanza…” Che stronzo, ho la fica che cola e lui dice che non è bagnata. Non solo è bagnata, ma la sento dilatarsi, come se volesse risucchiare il cazzo dentro di sé.
    
    Paolo si lascia scivolare indietro, sino a trovarsi col viso all’altezza della principessa delle fighe in carenza di cazzo. Con la lingua a spatola me la spennella una, due, tre volte. Poi letteralmente se la mette in bocca, sento che succhia a tutta forza. Poi lascia andare, altre due pennellate di lingua e, senza preavviso, sento che mi infila due o tre dita dentro. È come una scossa quella che sento e vedo anche dei lampi bianchi, velocissimi. Non so cosa grido, ma è qualcosa che riguarda lui, i maiali e quella puttana di sua madre.
    
    Ho l’interno delle cosce sbrodolato, sento inzupparsi persino le balze delle autoreggenti. Le sue dita abbandonano la mia caverna, lo sento risalire e coricarsi di fianco a me. Infila le sue gambe sotto la mia divaricata. Allungo la mano e afferro il suo cazzo. È durissimo. Sento il suo alito caldo ...
    ... nell’orecchio, la sua voce che mi chiede in un sussurro “Vuoi farmi una sega? Sei capace?” Te la do io. Mi rigiro e in un attimo sono sopra di lui. Ci penso io a infilarmi il cazzo nella figa, mi lascio cadere e in un lampo sono piena di lui. Lo guardo, sta ridacchiando. Non mi sta prendendo in giro, gioca. Mentre passo le unghie della mano sinistra sul fianco, con quella dell’indice della mano destra scrivo sul suo ventre la parola “stronzo”. Ma sorridendo, anche io sto giocando. Mi fermo, impalata sul suo cazzo meraviglioso, glielo mungo con le contrazioni pelviche. Ho fatto sborrare più di uno con questo trucchetto.
    
    “Sei fantastica, tesoro, ma quanti cazzi hai preso per imparare così bene?” Sento una nota di ammirazione nella sua voce. Comincio anche a roteare il bacino. Per fortuna ho una fica profonda, me la riempie tutta senza toccare l’utero, che mi farebbe male. “Mai abbastanza, amore. Ma nessuno come il tuo” gli rispondo con voce roca. È quasi vero, ma non è il caso di sottilizzare in un momento come questo, dove è meglio godersi l’erezione piena di qualcuno che puoi gratificare anche con una quasi verità. Ma a pensarci bene, forse è proprio il cazzo più grosso e più utile che mi abbia mai visitato la figa.
    
    “È un vero piacere chiavare una puttanella come te”. L’insulto non fa altro che aumentare, se possibile, la mia eccitazione. “Grazie, ti sei guadagnato un voucher per un pompino”. Glielo succhierò, sicuro, al cento per cento. Mi inginocchierò davanti a lui e ...
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