1. Luisella e Paolo – L’inizio di tutto


    Data: 30/10/2021, Categorie: Etero Autore: Luisella, Fonte: RaccontiMilu

    ... bravo.” gli dico. L’eccitazione ha reso la mia voce bassa e pastosa. Lui annuisce, poi stacca la sua bocca e mi infila la scarpa. “Tienila, mi piacciono le donne nude con i tacchi alti.” Lo so bene, piacciono anche a me. Ma non sono ancora nuda.
    
    Così mi rialzo, lascio scivolare le gambe giù da letto, mi metto in piedi davanti a lui, che si è lievemente allontanato per lasciarmi lo spazio.
    
    Sono di fronte a lui, che si toglie la giacca e la butta dietro di sé. Cazzo, porta le bretelle. Io vado pazza per gli uomini che usano le bretelle. Gli slaccio il bottone alla cinta, abbasso la zip e sposto le strisce elastiche dalle spalle e gliele faccio cadere sui fianchi. I pantaloni gli cadono a terra. Si libera di scarpe, calze nere al polpaccio (sia ringraziato Dio, non portava i calzini corti) e pantaloni. Calcia via tutto in un attimo.
    
    Io ho abbassato la zip del tubino, allontano le spalline, mi stringo nelle spalle e lo lascio cadere. È un effetto molto coreografico, so che piace.
    
    Si riattacca al mio corpo, mi infila di nuovo la lingua in bocca. Non so chi dei due sta mugolando, forse sono io, forse siamo entrambi. Le sue mani sulle mie chiappe sono sempre più decise. Il ragazzo comincia a non poterne più. E nemmeno io. Gli sfilo la cravatta, slaccio il primo bottone del colletto poi non ce la faccio più, afferro i lembi della camicia e gliela apro facendo saltare i bottoni. Sento anche che si strappa, ma chissenefrega. Tirandola giù gli sfilo a forza le maniche, ...
    ... coi polsini ancora abbottonati. Lui armeggia qualche istante col gancio del reggiseno, poi gli compare un ghigno sulla faccia, afferra le fettucce e fa saltare il gancio. Io ho un singulto, ho trovato pane per i miei denti.
    
    Tiro i suoi boxer, ma sono troppo robusti, così mi rassegno a calaglieli di colpo. Il suo grosso cazzo, finalmente libero, scatta come una molla e svetta spavaldo. Calcia via pure i boxer, ora lui è nudo, di fronte a me, con l’uccello dritto. Sto per calarmi il perizoma, ma mi precede. Mi getta nuovamente sul letto, mi spinge più al centro, mi guarda beffardo mentre afferra il perizoma e lo strappa.
    
    Sono nuda. Cioè la mia figa è nuda. Le mie poppe sono nude. Ho soltanto le autoreggenti, le scarpe e il filo di perle. Se strappasse via anche questo non mi importerebbe, adesso, ma per fortuna non lo fa. Linda mi direbbe che sono in calore. La figa tumida, i capezzoli duri come chiodi. Credo di avere anche il buco del culo che palpita.
    
    Mi afferra le caviglie e mi allarga le gambe. Poi sale su di me, ma non mi penetra, struscia il cazzo sulla figa, lentamente, mentre inizia a succhiarmi i capezzoli, uno e poi l’altro. È costretto a rimanere un po’ inarcato, ma non tanto. Per fortuna nemmeno lui è un gigante. Mi fa impazzire, non posso e non voglio trattenere i sospiri e i gemiti quando mi lecca i capezzoli e si infila in bocca più tetta che può. Succhia e lecca. La voglia di essere chiavata da quel cazzo d’acciaio mi monta sempre più prepotente. Glielo ...
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