Vecchie amicizie, nuove scoperte
Data: 26/10/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Meizu, Fonte: EroticiRacconti
... atteggiamenti lascivi, fermando ogni mio tentativo di allungare le mani.
Arrivato a destinazione si ricompose con naturalezza, scese dalla macchina e si diresse sicura verso l’ingresso che aveva avuto modo di conoscere bene durante le lunghe estati adolescenziali.
“Quanti ricordi… è strano trovarsi qui, ora, così…”
“Già… spero che la malinconia non scalfisca la tua determinazione”
“Stai zitto e sbrigati ad aprire quella porta o ti salto addosso qui sul patio!”
“Ok, come non detto…”
Appena dentro mi richiusi alle spalle porta e persiana. Ale si sedette al tavolo, accavallò le gambe, e mi fissò sorniona.
“Che dici di creare un po’ di atmosfera?”
“Vuoi che accenda il fuoco nel camino?”
“non abbiamo tutto questo tempo. Credo che qualcosa da bere sia sufficiente”
“Ottimo. Dovrei avere del prosecco nel frigo, arrivo subito”
“Ti secca se nel frattempo giro una canna?”
“Certo che no, ma occhio a non fare danni: l’ultima volta che ci siamo fatti una canna insieme abbiamo rovinato il divano di casa di mia zia”
“Un motivo in più per sbrigarti a tornare qui col prosecco…”
“Non serviva, ma va bene”
Tornai dopo un minuto con una bottiglia in una mano e due flute nell’altra. Mi avvicinai al tavolo per poggiare tutto, e mi posi alle sue spalle. Con le mani inizia ad accarezzarle i fianchi scoperti per salire sino al top. Lei non fece una piega nemmeno quando le mie dita si insinuarono sotto l’intimo: prima sulla pelle di quel seno che mille ...
... volte avevo succhiato nelle mie fantasie solitarie, e che finalmente potevo sentire in tutta la sua morbidezza, poi sull’inguine fasciato dal bordo vellutato degli slip. Cominciò a muovere lentamente il bacino, assecondando i miei movimenti senza distogliere lo sguardo e le mani dalla cartina che stava rollando con evidente esperienza, e le mie dita si spingevano sempre più a ridosso del suo piacere, scoprendola calda e bagnata.
Quando accese la canna fece un tiro che rilasciò con soddisfazione verso l’alto, inarcando la schiena contro la sedia ed esponendo ai miei occhi ed alle mie mani due fra le più belle tette che avessi visto, mentre con le gambe divaricate ed il pube proteso in avanti sembrava implorarmi di non smettere di accarezzarla. Mi posi in piedi davanti a lei, il mio cazzo spingeva sotto la tuta esattamente in direzione del suo viso. Non ci fu bisogno di invito: abbassò l’elastico dei pantaloni insieme a quello dei boxer, me lo fece saltare fuori e ci si avventò famelica avvolgendomi l’asta con le labbra e la lingua. Per qualche minuto la sua bocca si alternò fra il mio cazzo e la canna, sinchè sollevando lo sguardo mi disse: “Me la reggi?” porgendomi lo spinello. Appena liberatasi dell’ingombro iniziò ad accompagnare la bocca con le mani, esplorandomi dal perineo sino alla cappella e rivelando una voglia ed una fame di cazzo che non mi aspettavo.
“Ma quanto ti piace il cazzo, Ale?”
“Quando è bello come il tuo moltissimo!”
“Sei più maiala di quanto ...