1. Con Una Coppia


    Data: 24/10/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: foxp10, Fonte: RaccontiMilu

    ... beccata anche quattro ceffoni in faccia”vedi come &egrave buona la tua Padrona? Ci mise un bel po’ a togliere le mollette, girando, tirando, fingendo che le scivolassero dalle dita e scostandole di poco dalla loro sede naturale che avevano creato nei miei capezzoli ormai violacei godendosi tutte le mie smorfie di dolore ed i miei guaiti. Dato che mi agitavo, nonostante avessi le mani ammanettate dietro la schiena e la Padrona seduta sulla pancia, il Padrone mi pose i suoi piedi sulle spalle per tenermi fermo e la moglie mi ficcò in bocca le sue calze di nylon umide ed ancora odorose dicendo: – Così i guaiti ti vengono meglio e non diamo fastidio ai vicini inoltre puoi lavarmi accuratamente le calze. Al termine di questa tortura mi furono tolte definitivamente le mollette ma la Padrona continuava a straziarmi i capezzoli sensibilizzati con le dita torcendomeli e facendomi sussultare come un pesce all’amo, però potei accorgermi che la Padrona si stava eccitando perché strusciava la sua figa sulla mia pancia che era ormai bagnata dai suoi umori e disse al marito che aveva voglia di essere scopata da lui sopra il mio corpo, prima però avrei dovuto eccitare il marito che, spogliatosi, si sedette ordinandomi di leccargli e succhiargli per bene il cazzo e le palle in modo da prepararlo per la scopata con la moglie. Dopo aver diligentemente adempiuto il mio compito, mentre lei mi chiamava troia pompinara, mi fecero sdraiare sul divano e la Padrona si accomodò con la schiena sulla ...
    ... mia pancia in modo che, mentre il marito la scopava, lei poteva sentirmi gemere martoriandomi il cazzo duro e violaceo. Al termine della scopata, che i miei padroni si godettero appieno e che sembrava avere mai fine, fui obbligato a ripulire i loro sessi umidi a colpi di lingua. Adempiuto il mio compito mi tolsero le manette e dovetti portare la Padrona sulla schiena, camminando a quattro zampe fino alla camera da letto mentre lei mi incitava frustandomi le natiche con uno scudiscio di cuoio. – Avanti cagna trotta come sì deve”. Sei proprio una troia incapace! Arrivati in camera mi ordinarono di sdraiarmi sul letto a pancia in su e mi legarono gambe e braccia ai quattro angoli del letto matrimoniale dopodiché, a turno, si sedettero sulla mia faccia e, mentre io dovevo leccare il buco del culo di uno, l’altro mi bacchettava le piante dei piedi con una canna di legno. Mentre leccavo il buco del culo della Padrona lei mi strizzava il cazzo, sempre legato e sempre più paonazzo, con le mani dicendomi: – Lecca bene il mio buco, lurida troia, infila fino in fondo la tua linguaccia da cagna, voglio sentire la tua lingua da puttana pulirmi l’interno del culo, se ti impegni per bene forse faremo respirare un po’ il tuo cazzettino ma per ora devi beccarti queste bacchettate sui piedi in modo che non ti possa passare per la testa di disubbidire ad un nostro ordine altrimenti sarà molto peggio per te! Leccai con foga per un pezzo mentre le piante dei miei poveri piedi diventavano sempre più ...
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