Un ragazzo sul treno - prima parte
Data: 31/05/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Sesso Interrazziale
Gay / Bisex
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
... avanti ed indietro la testa, tentando di dirmi coi gesti che non era interessato a cose gay. Io quasi scoppiai a ridere.
Lui restò a bocca aperta ed i suoi occhi sembravano preoccupati; afferrò la borsa e si alzò di nuovo, questa volta lo sbattei giù un po' rudemente e lo guardai in viso finché non abbassò lo sguardo al pavimento. Sembrava volesse piangere. Era magnifico, così fresco nella sua linda uniforme, così desiderabile.
Lui unì le gambe e tentò di spostarle da me. Io mi chinai in avanti e misi le mani sulle sue ginocchia nude spingendole per allargarle. Lui mi guardò con orrore, una snella giovane mano liscia si appoggiò al mio polso per fermarmi, ed io la schiaffeggiai via. Gli allargai le gambe ed ora il suo inguine era chiaramente in mostra.
Lo schiaffeggiai sulle gambe per dirgli che le doveva tenerle larghe il più possibile, poi mi sedetti, presi un giornale e cominciai a leggere. Lui restò seduto, stupito, impaurito, rigido con le gambe larghe. Ogni volta che tentava di chiuderle un po’, gli schiaffeggiavo duramente le cosce nude finché un’impronta rossa non appariva sulla gamba nuda e poi gli allargavo ulteriormente le giovani gambe.
Mi piaceva la protuberanza del suo giovane cazzo nei pantaloncini grigi. Lui non sapeva cosa fare, era così comico. Dopo un terzo tentativo rimase seduto a gambe larghe, prese il suo libro e finse di tornare a leggere, anche se io sapevo che la sua mente stava cercando di ragionare.
Dopo un po' stesi come ...
... casualmente di nuovo una gamba e misi un piede tra le sue gambe sopra il cuscino del sedile.
Mi mi guardò con orrore e la sua bocca emise uno strano suono. Io sorrisi e gli dissi: "Io non parlo giapponese." In un giapponese molto cattivo. Lui scosse la testa e disse: "No... Io... non voglio... no... prego!"
Ma io mi ero messo di nuovo a leggere con un piede alloggiato fra le sue gambe larghe.
Restammo così per quindici minuti mentre io finivo il giornale. La nostra privacy fu interrotta da un colpo alla porta, il bigliettaio entrò per controllare i biglietti. Vidi un bagliore di speranza sulla faccia del ragazzo, mi chinai e misi una mano sulla sua gamba nuda rimettendo il piede sul pavimento. Presi dalla tasca un coltello e lo misi sul sedile vicino a me in modo che potesse vederlo. Vidi il suo pomo di Adamo salire e scendere, era così carino. Diede il suo biglietto al bigliettaio fissando per tutto il tempo il pavimento e con la mano che tremava, ma il bigliettaio non lo notò.
Sorrisi, gli diedi il mio biglietto e quando se ne andò chiusi rapidamente la porta a chiave dall'interno e tirai le tendine. Sentii il respiro affannoso del ragazzo sopra il rumore delle ruote del treno. Potevo quasi sentire l’odore della sua paura. Mi girai e vidi che stava guardando il coltello sul sedile di fronte a lui. Quasi avrei voluto che lo prendesse ma era troppo sottomesso e spaventato.
Tornai a sedermi di fronte a lui e notai che aveva chiuso un po’ le gambe così delicatamente ma ...