Maledetto covid 4 quarta parte
Data: 31/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Amoreepsiche, Fonte: EroticiRacconti
... dei miei suoceri e comincio a rovistare nei cassetti. In quelli di Andrea non c’è nulla di particolare mentre in quelli di mia suocera trovo alcune cose veramente interessanti. L’intimo è tutto decisamente al limite del pornografico, perizomi, mutandine aperte al cavallo, reggiseni trasparenti, di pizzo, aperti al capezzolo e alcuni che sostengono il seno solo sotto. Ci sono anche alcune tute di pizzo che, scopro su internet, si chiamano catsuit. Sulla targhetta ‘è scritto taglia unica, perciò, decido di provarne una. Quando mi vedo allo specchio non so se ridere o vergognami. In un gioco di vedo non vedo il mio corpo affiora dalle trame del tessuto rimandandomi un’immagine estremamente sensuale. Immagino l’effetto che farebbe su Marco se mi vedesse così, su Marco ma su qualsiasi uomo. Questo pensiero mi eccita al punto che dalla trama vedo spuntare i capezzoli eccitati. Li sfioro e una scarica di piacere mi toglie il respiro. Un attimo. Mi sfilo il catsuit e cerco quanto di più estremo posso indossare. Prendo un paio di ridottissime mutandine di pizzo nero aperte al cavallo, purtroppo i reggiseni sono tutti troppo piccoli, ma scovo un corsetto di pizzo nero con reggicalze che riesco ad indossare lasciando però il seno compresso e strabordante. In un altro cassetto trovo una infinita collezione di collant, autoreggenti e calze varie. Ne prendo un paio nere velate con la riga dietro e una balza finemente lavorata. Le indosso stando attenta a non rovinarle e le aggancio ai ...
... gancetti del corsetto. Mi guardo allo specchio e rimango stupita da quel che vedo ma non sono ancora soddisfatta, mancano ancora un paio di cose. Cerco le scarpe che trovo in un’altra stanza. Ne ha un’infinità, quasi tutte con tacchi a spillo, di vari colori. Con plateau o senza, aperte e chiuse, a stivaletto o sandali estivi e stivali dei quali tre paia molto alti di quelli che arrivano oltre metà coscia. Sono ormai rassegnata quando ne trovo un paio che mi calzano perfettamente; infatti sono del 40, acquisto sbagliato evidentemente. Sono delle classiche decolté col tacco di almeno 12cm che mi obbligano ad appoggiarmi al muro per camminare. Tornata in camera di mia suocera è la volta del trucco. Mascara, eyeliner e rossetto rosso fuoco completano l’opera. Non so per quale motivo ma sono convinta che cercando bene potrei trovare il tocco finale alla mia preparazione, infatti, in un altro cassetto, trovo con mio grande sconcerto e un po’ di ribrezzo, vibratori, manette, mascherine, collari, fruste, insomma tutto un campionario di oggetti, dei quali molti non so nemmeno capire l’uso. Un oggetto in particolare attira la mia attenzione, un collare di cuoio nero con un grosso anello di acciaio lucido. Lo prendo in mano e al contatto con la fredda pelle mi attraversa un brivido. Lo accarezzo, passo un dito sull’anello di metallo e ne vengo attratta. Immagini di donne legate, schiave, usate, violate riempiono la mia mente mettendomi a disagio. Lo butto in terra e lo guardo spaventata ...