1. La fratellanza


    Data: 16/10/2021, Categorie: Etero Autore: iltiralatte, Fonte: Annunci69

    ... Non avrà obbligo di presenza. Le va bene?”
    
    Troppa grazia: stavolta la parola me la tolse in maniera assoluta la sorpresa e nuovamente non potei che annuire col capo.
    
    Lui. compreso il mio assenso premette un pulsante all’interfono e quando riapparve la ragazza di prima le ordinò di accompagnarmi al mio ufficio, di farmi ottenere dall’amministrazione un pass privilegiato e di aiutarmi nella scelta della mia collaboratrice personale, poi con un sorriso mi congedò senza neppure darmi il tempo di ringraziare
    
    Visitare l’ufficio e sbrigare le formalità di assunzione mi richiese circa un’oretta: restava da scegliere solo la mia segretaria e provai a stuzzicare il mio senso di empatia che stavo quotidianamente allenando-
    
    Non fui deluso. Notai una ragazza non eccezionale, anzi un po’ scialba, che era alle prese con un lavoro che certo, dalla sua espressione, non le dava soddisfazione e la indicai alla segretaria: “Posso avere quella?”
    
    “Non voglio contraddirla ma Maria **** non è un grande elemento; non sono certa che possa essere adatta ad un dirigente importante come lei”
    
    Non mi andava di essere contraddetto ed insistei: “Voglio lei. A meno che non sia già impegnata in un progetto più importante che solo lei è in grado di portare a termine, La prego di assecondare la mia scelta”
    
    Di fronte a quella improvvisa dimostrazione di autorità la segretaria chinò il capo: “Va bene, è lei che decide”
    
    Poi si avvicinò all’impiegata parlottando velocemente con lei che ...
    ... guardò brevemente nella mia direzione, mi sorrise ed annuì.
    
    Fu così che Maria entrò a far parte del mio staff.
    
    La cosa esula da questa narrazione ma ella. In futuro, si sarebbe rivelata un elemento eccezionale, in grado di far progredire, essa sola, la compagnia.: il mio fiuto aveva scelto bene.
    
    Risolto il problema del pane (e che pagnotta!) potei dedicarmi al mio addestramento e fu così che, allo scadere dwi 7 mesi, fui convocato dalla REGINA DEL SABBA
    
    Mi sentivo abbastanza tranquillo, conoscevo oramai molti dei riti propri della FRATELLANZA ed ero certo che sarei riuscito a superare un eventuale esame di mezzo corso.
    
    L’edificio dove ero stato convocato presentava un lungo corridoio cui si affacciavano molte stanze da cui non trapelava nessuna luce.
    
    Davanti ad ogni porta un uomo mascherato attendeva in piedi e di fronte a lui un paravento,
    
    Raggiunsi la porta assegnatami e l’uomo che la presidiava mi indico con un gesto il riparo indicando che dovevo spogliarmi
    
    Qui trovai una seggiola ed un appendiabiti cui era appeso un lungo camice nero che si chiudeva sulla schiena con dei lacci. Toltimi i vestiti notai, appesa sotto quel camice, una strana maschera di cuoio che non aveva però fori per gli occhi.
    
    Indossai il camice e perplesso portai la maschera all’uomo in attesa facendo un cenno interrogativo.
    
    Lui non rispose; in silenzio girò alle mie spalle, aprì leggermente il camice, infilò un dito nell’elastico delle mutande tirandolo leggermente e ...
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