Alla scoperta di Marco (Seconda parte)
Data: 29/05/2018,
Categorie:
Hardcore,
Masturbazione
Gay / Bisex
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
... per la fatica. Mi stavo avviando alla scaletta quando qualche cosa afferrò la mia caviglia. Marco stava scalando il mio corpo come fosse un albero. A poco a poco mi salì sulla schiena col corpo pigiato contro di me il più possibile. Sentii la sua durezza muoversi verso l'alto dal retro delle mie cosce, sulle mie natiche per fermarsi nella fessura del mio culo. Il mio uccello balzò sull’attenti mentre lui mi girava la testa per baciarmi sulle labbra.
“Buon giorno, amico" disse quando riprese fiato.
Io mi voltai, afferrai il suo culo e lo tirai bruscamente contro di me, i migliori amici pigiati uno contro l’altro.
“Buon giorno a te!" Io risposi. "Cosa succede? Cosa vuoi!"
"Te", rispose lui. "Andiamo a lavarci e poi fuori a fare colazione."
Andammo nel suo bagno e mi mostrò la più grande doccia che avessi mai visto. C’erano due docce alle estremità del box ed abbastanza spazio per tre o quattro persone. Mi sembrò una cosa divertente.
"Vai a farti la tua doccia, io prima voglio radermi l’inguine, comincia a prudere", disse Marco.
Questo poteva essere anche più divertente della doccia, pensai, così gli dissi: "Dov’è la tua attrezzatura da rasatura? So che non puoi arrivare dietro di te, così, se vuoi, ti raderò io." La mia voce sembrava roca alle mie orecchie.
Marco sorrise da un orecchio all’altro e mi disse che c'era un sgabello vicino alla piscina, l’avremo fatto là.
Mentre lui cercava il rasoio io chiusi a chiave la porta del cortile e chiusi le ...
... tende. Presi un piccolo secchio dalla vasca calda e lo riempii con la calda acqua della vasca. Nel frattempo Marco si era seduto sullo sgabello. Usai un asciugamano per bagnare la pelle e poi gli insaponai la faccia.
"Oh, pensavo che tu stessi per radermi in qualche altro posto", disse con voce triste.
"Tutto al momento giusto", dissi cominciando a raderlo. "Non vorrai tenere la barba lunga e la guancia come carta vetrata, non è vero?" Aveva una barba leggera così finii rapidamente. Lui si toccò il mento ed io gli dissi che era molto meglio senza la barbetta rada. Presi un pettine e passai un minuto o due a pettinargli i capelli aggrovigliati, fui sorpreso nel vederli arrivare sotto l’abbronzatura del sedere. Gli lanciai i capelli sopra la spalla in modo che pendessero davanti, poi insaponai una striscia stretta intorno alle orecchie e giù lungo il lato del collo. Rasai attentamente un contorno intorno all'orecchio e giù all'attaccatura dei capelli del collo, tagliai i peli che gli erano cresciuti sul collo dopo l’ultima rasatura. Rasai una linea diritta attraverso la nuca alla base delle orecchie e poi finii con l’altro orecchio. Sbirciai oltre la sua spalla, vidi che si toccava l’uccello e gli schiaffeggiai via la mano.
"Non ancora. Me ne prenderò cura quando arriverò là."
"Bene, affrettati allora", disse con voce strangolata.
Io non avevo alcuna intenzione di affrettarmi, specialmente ora che vedevo che lo stavo tormentando. Non ci volle molto per scendere alla ...