1. Beyond the Withe: Baratri


    Data: 03/10/2021, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Lesbo Incesti Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... ricordava. Ma, anche ricordando, si accorse improvvisamente che ora non sarebbe riuscita a dire nulla. Mai. Quei bastardi l’avevano privata dell’ultimo brano di dignità, di speranza rimastole. E quel che era peggio, le stavano fottendo corpo e mente, facendole quasi desiderare che continuasse, che quello stupro selvaggio proseguisse sino al parossismo. Come a voler esaudire quel desiderio inconfessabile, un altro uomo venne avanti. Le strizzò una tetta senza alcuna remora. Julié aprì la bocca in un urlo. Un secondo uomo le affondò il membro in gola, tenendole la testa. L’altro cominciò a rovistarle tra le cosce, sondò l’ano. Julié si ritrovò a pregare che qualcosa impedisse quell’ultima profanazione. Mai, mai a nessuno, aveva concesso il suo orifizio anale… All’ultimo, quasi per miracolo, l’uomo cambiò idea, affondandole nella vulva già aperta dopo le precedenti invasioni. Il sollievo della giovane durò poco. L’altro, quello che le aveva preso la testa, aveva iniziato ad affondarle fino alla glottide. La giovane provò un conato, rischiando quasi di soffocare. Emise un gorgoglio. La massa di quel pene era semplicemente troppa. L’uomo le venne in gola. Rischiando di soffocare, Julié iniziò a tossire. L’altro la colpì. Un ceffone la stordì. Il secondo fu quasi peggio. In quel momento, l’altro uomo godette. Le venne addosso, anche lui. L’ufficiale sorrise. Gli uomini si alzarono, sgocciolando smegma dai membri ormai svuotati, eppure ancora decisamente grossi. -Non ricordi ...
    ... ancora?-, chiese. E fu in quel momento, solo in quello, che Julié comprese. Christine aveva provato qualcosa di simile? Forse. O forse invece, ciò che aveva passato era stato anche peggio. In ogni caso, la giovane improvvisamente fu travolta da una rabbia, da un odio assoluto, per quegli uomini e per sé stessa. Per la sua debolezza. “Basta. Basta così!”, pensò. Si sforzò di guardare in faccia l’uomo. L’ufficiale la guardò. Nessun timore, forse neppure la comprensione di ciò che stava accadendole davvero. Sotto braci sopite, oltre il dolore e il degrado, al di là della carne offesa, della bellezza lordata, dello stupro e dell’atroce sofferenza inflittale, improvvisamente, Julié Delinés provò qualcosa. Una furia tale da annichilire tutto il resto, ricacciò nelle tenebre anche il dolore. La nera snudò le fauci in un ghigno di disprezzo che doveva essere animalesco. -Vaffanculo!-, ringhiò. L’ufficiale sorrise, bonario. -Allora continueremo. Ancora e ancora e ancora. Se non hai nulla da dire, allora diverrai solo questo: una troia.-, disse. Improvvisamente si fermò, improvvisamente forse, capì. La nera lo fissò. Era coperta di secrezioni, stanca e sapeva bene che era esposta come l’ultima delle puttane da strada agli sguardi dei maschi. Ma, improvvisamente, non le importava più. Julié Delinés aveva attraversato il confine, aveva conosciuto il baratro, quello vero. Speranza? Possibilità di redimersi? Di dimenticare? Follia! Esisteva solo una cosa. Sopravvivenza. E vendetta. Ora capiva. ...
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