1. Beyond the Withe: Baratri


    Data: 03/10/2021, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Lesbo Incesti Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... la caduta. Ormai poteva fare solo una cosa. Si voltò verso il trafficante. -Christine Buenariva morirà presto. Farò mettere una taglia sulla sua testa.-, decise con tono monocorde e privo di enfasi. Henry scosse il capo. -Con che soldi? Quelli della droga appena andata in fumo?-, chiese. Boniface sorrise. E il suo sorriso fu tutt’altro che piacevole a vedersi. Era un sorriso da predatore e lo sapeva.
    
    -Con i miei soldi. Christine Buenariva è un mio problema. Ed è rimasto tale anche troppo a lungo.-, disse.
    
    Nonostante il recente ferimento al braccio ad opera di Lucia, Antonia DuLac non rallentava. Lei e Christine avevano macinato chilometri, raggiungendo l’entroterra, sino a trovare alloggio presso una piantagione, sovvenzionata da qualche multinazionale straniera ma sicuramente gestita da gente avida e decisa a guadagnare. -Qual’è la prossima mossa?-, chiese Antonia mentre controllava l’equipaggiamento. La nera stava facendo lo stesso, lentamente. Con metodo. -Manterrò la promessa. Andrò a prenderli.-, i pugni di Christine si serrarono, -Uno ad uno.-. -Buona idea. Ma come pensi di fare?-, chiese la donna dai capelli ramati. Stappò una bottiglia d’acqua e bevve a garganella. Christine non rispose. Era evidente che non aveva un piano. Bel problema: mai, mai agire senza pianificare. Indipendentemente da quando la situazione fosse grave o emotivamente difficile, Antonia DuLac ne aveva fatto un dogma. Mai agire senza un piano. -Ho qualche idea.-, rispose Christine. -Sono ...
    ... tutta orecchi.-, disse la ex-baronessa.
    
    Julié Delinés mormorò qualcosa di incoerente. Una supplica a qualche dio che pareva irraggiungibile. Le labbra erano screpolate, aveva sete, fame e sentiva male. Ovunque. L’avevano picchiata, ma con metodo. Ordini di Boniface? Forse. In ogni caso, c’erano andati pesanti ma senza esagerare. Aveva perso conoscenza. Si era ritrovata con un polso ammanettato a un anello nel muro di un casolare in muratura spoglio e afoso. Non l’avevano violentata? No. Pareva di no. L’uomo che entrò aveva gli occhiali da sole anti-riflesso tipici del gruppo di miliziani e tagliagole fidato di Boniface Laffort. Viso tondo, carnagione scura e mimetica militare. Julié notò i gradi. Un ufficiale? Forse. Insieme a lui erano entrati altri due uomini. La giovane sussultò quando lui le rivolse uno sguardo indecifrabile. L’avrebbe picchiata? O peggio? E cosa poteva dire? Aveva già detto tutto… Tutta la verità. -I miei uomini sono stati… ingiusti.-, disse lui. Lei mormorò qualcosa. -Acqua…-, si sforzò di dire. Sentì la gola roca, gemere di dolore. Una bottiglietta d’acqua le fu porta dall’ufficiale. Julié bevve senza curarsi realmente di quanta le finisse addosso, lordando ulteriormente il vestito che, dopo le percosse e il fango del pavimento di quella baracca, era divenuto uno straccio lurido. -Io ho bisogno di quelle risposte. E ne ha bisogno anche il capo.-, disse l’ufficiale. -Lo so… ma… io non so niente…-, sussurrò la nera. Il milite sospirò. -Julié, pensavo ...
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