Beyond the Withe: Baratri
Data: 03/10/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Incesti
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... ritrovati e uccisi. Tutti loro.
Julie non sapeva chi fossero quei tizi ma la promessa di Christine era un tarlo, una spina conficcata nella coscienza, la consapevolezza dell’errore. Inspirò ed espirò, cercando di calmarsi. Recitò una breve preghiera a Dio, cosa che non faceva da quando aveva dodici anni. “Non è ancora finita.”, pensò, “Devo solo sopravvivere, in quello sono brava.”. Barattare, stabilire un prezzo, vendere informazioni o altro. E sopravvivere. Imperativo. Sospirò. Le sarebbe piaciuto un bicchiere d’acqua, o qualcosa di simile. -Buongiorno.-, la voce la fece sussultare, un urlo strozzato, inarticolato verso di terrore primordiale le sovvenne alle labbra prima che potesse trattenerlo. Si voltò. L’uomo che aveva davanti pareva uscito da qualche delirante fantasia comica, o horror. Camicia fantasia hawaiana, pantaloni jeans e mocassini, il perfetto turista. Non fosse stato per quel dettaglio: una maschera rappresentante un viso androgino sorridente in modo gioioso. Julie cercò di articolare una domanda. -Dell’acqua?-, chiese l’uomo porgendole una bottiglietta di Perrier ancora sigillata. Julie annuì. “Sicuramente ora mi chiederà qualcosa in cambio…”, pensò, domandandosi nel mentre per l’ennesima volta chi fosse quel tizio. Era uno di quelli che l’avevano presa? Cercò di non pensarci, concentrandosi sulla domanda. -Sì, grazie.-, mormorò. Con sua somma sorpresa, l’uomo le passò la bottiglia. Julie notò che indossava dei guanti. Aprì la bottiglietta con mani ...
... tremanti. Bevve piano. Finì col bere quasi metà bottiglia in pochi sorsi. L’ansia e una leggera disidratazione… E l’uomo parlò. -Dunque… immagino tu ti faccia diverse domande sul motivo per cui ti abbiamo…-. -Rapita?-, chiese Julie. -Preferisco “prelevata”, ma presumo che la sostanza non cambi.-, l’uomo dalla maschera teatrale rise, o qualcosa di simile. -Suppongo tu abbia ragione, Julie.-, disse. La nera sentì un brivido lungo la schiena. La conosceva. C’era da aspettarselo. Cercò di rilassarsi, di non mostrare di aver paura. -Tu conosci il mio nome. Suppongo che io non possa conoscere il tuo, giusto?-, chiese a bruciapelo. Si preparò al silenzio, a una reprimenda, a tutto. L’uomo la sorprese ancora. -Non ho un nome, nel senso comune del termine. Puoi chiamarmi Arlecchino.-, rispose lui. Parla un inglese privo di accento. Julie annuì. Un nome strambo per un tipo strambo. -Possiamo trovare un accordo, credo…-, alluse lei. Nel farlo si stiracchiò sensualmente, come una pantera. Sapeva di essere bella e concedersi era accettabile. L’uomo ridacchiò di nuovo. -Sono certo che si possa trovare un compromesso, sì.-, disse. Julie sorrise. Era fatta! -Christine Buenariva.-. Quelle due parole congelarono Julie Delinés sul posto. No. Non era fatta. Forse anzi, era appena iniziata. Valutò le alternative. Quanto sapevano? Decise. -Io non so nulla… Non la conosco…-, iniziò. Arlecchino scosse il capo. -Ma petité fille…-, sussurrò, -Credo proprio che tu stia mentendo. Vedi, Christine è una mia ...