Beyond the Withe: Baratri
Data: 03/10/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Incesti
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... si toglieva gli shorts. Marcel comprese che avrebbe dovuto andare di abilità orali, almeno per iniziare. Sorrise. In fin dei conti, almeno avrebbe avuto modo di soddisfare quella voglia proibita che non conosceva requie da quando, anni prima, gli era morta la moglie.
S’inginocchiò di fronte alla giovane e prese a leccare. Dopo un po’ sentì il membro risvegliarsi. Afferrò Julie penetrandola mentre lei si appendeva a lui con un gridolino lieto.
La seconda volta fu più lunga e appagante per entrambi.
Il buio calò su Haiti e dalle tenebre uscirono gli spettri.
Christine e Hortense avanzarono sino al muro diroccato. La zona non era più stata ricostruita dal terremoto che aveva travolto Haiti nel 2010. Boniface vi aveva eretto il suo magazzino.
La loro avanzata fu cauta e attenta. Arrivarono in prossimità del muro senza attirare l’attenzione dei tre tizi all’esterno. Tre mal messi, gentaglia, tagliagole a pagamento. Come tutti in quella zona del mondo. Christine verificò la situazione: impossibile abbatterli tutti senza allertarli, impossibile farlo senza vanificare l’effetto sorpresa e iniziare un combattimento.
Julie e Marcel, poco lontani dal muro opposto, si avvicinarono a loro volta. Marcel raccolse un sasso e lo tirò. Il tizio più vicino sentì il rumore. Impugnò l’arma, una vecchia mitraglietta Thompson. Un residuato bellico antichissimo. Era palese che quei tizi non fossero che carne da cannone a bassissimo costo. Il che avvalorava l’idea che potesse ...
... essere una trappola. Boniface avrebbe sicuramente protetto al meglio la sua merce… Ma Christine era fiduciosa: la trappola era prevista, il piano aveva tenuto conto anche di essa. Fu Hortense a muoversi: la giovane lanciò un sasso. Il tizio già distratto avanzò ancora, uscendo dalla visuale dei suoi compagni. Christine sorrise. Agì. Estrasse il pugnale e, arrivata alle spalle dell’uomo tirò indietro il capo e lo sgozzò.
Il morente non emise che pochi flebili gemiti tappati dalla mano della nera mentre questa ne accompagnò piano il corpo a terra. Gli altri due si misero a confabulare, a ridere. Uno chiamò il morto, ordinandogli di smettere di cazzeggiare. Le ultime parole. Antonio aprì il fuoco. La mitraglietta Kiparis sgranò una rapida raffica abbattendo i due, un vento rovente che li falciò senza pietà. -Andiamo.-, disse Christine. Avanzarono, armi pronte, sino alle rovine della chiesa. Ciò che restava era un mero guscio vuoto, una patetica imitazione di edificio clericale, il vacuo esterno di un luogo di culto. Era crollata e non sarebbe stata ricostruita, non ancora. Ma andava bene così: quella notte, loro erano lì per colpire un nemico, quel posto era buono come ogni altro, in fin dei conti.
L’interno della chiesa parve eruttare un vento gelido, in contrasto con il caldo della sera. Antonio avanzò. Jean seguì, poi venivano Marcel e Christine e infine Hortense e Julie. La mitragliata falciò Antonio e ferì di striscio Jean che sparò a sua volta. Un quarto haitiano crollò ...