1. Seconda scappatella in albergo


    Data: 28/09/2021, Categorie: Racconti Erotici, Tradimenti Autore: Raf90, Fonte: RaccontiMilu

    Ormai avevo preso un insano gusto nel tradire il mio compagno. Il primo tradimento aveva risvegliato in me il mio essere troia, il gusto della trasgressione. Ho cominciato presto a fare sesso (presto ve lo racconterò) ed ora, a 52 anni, grazie al mio fisico ancora piacente e sexy, non mi faccio scappare più nessuna occasione e, se un maschio mi intriga, come minimo gli faccio un pompino con ingoio senza pensarci su troppo.
    
    Un giorno, mentre ero al lavoro in albergo, durante la pausa sigaretta in magazzino, le mie colleghe una ad una tornarono alle loro mansioni ed io mi attardai a fumare da sola.
    
    Improvvisamente arrivò “M”, il “tuttofare” dell’hotel, un uomo sulla quarantina che mi salutò e mi disse che doveva prendere dei cuscini da portare in una camera. Gli dissi di fare con comodo, che non mi disturbava, e continuai a fumare guardandolo mentre portava a termine il suo lavoro e cominciando subito a desiderare fare porcate con lui.
    
    Ormai attratta sempre più dal desiderio di tradire, di trasgredire, mi chiedevo come potessi pensare minimamente di succhiare il cazzo ad uno come “M”, oggettivamente brutto, insignificante, trasandato, sudato, ma poi la risposta arrivò. Infatti sapevo che ero attratta proprio da questo tipo di maschi, insignificanti, porconi, pervertiti, che magari altre donne non avrebbero mai avuto il coraggio nemmeno di baciare. Mentre pensavo queste cose provai subito l’impulso irrefrenabile di prenderglielo in bocca, di fargli un colossale ...
    ... pompino, mentre già mi stavo bagnando.
    
    Con sguardo invitante, gli chiesi come andava la stagione e lui mi rispose che era piuttosto stanco e che la moglie a casa non lo aiutava molto, perchè gli rompeva i coglioni di continuo, quindi, quasi quasi, preferiva stare al lavoro. Ridemmo ambedue ed io, cercando di rincuorarlo, dissi che noi donne siamo tutte un pò rompicoglioni (ovviamente senza pensarlo davvero, anzi).
    
    Lui finì di caricarsi sul carrello il materiale e con uno ciao si congedò tornando al lavoro. Inutile dire che cominciai a pensare a “M” con una certa insistenza e che, giorno dopo giorno, ogni volta che lo vedevo aumentava sempre più in me il desiderio di fargli un bel pompino, era una vera e propria ossessione, un pensiero fisso del suo cazzo in bocca.
    
    Se prima infatti non lo notavo nemmeno, ora lo cercavo proprio, cercavo di continuo l’occasione giusta per potermi divertire con lui, ovviamente non trascurando il lavoro. Lo desideravo, ero ossessionata dall’idea di divertirmi con il suo cazzo. Ed un giorno, quasi a fine turno, lo ritrovai mentre fumava nel magazzino e così decisi di provarci.
    
    Mi offrì una sigaretta e, mentre fumavamo, gli chiesi come andava con la moglie e lo misi al corrente di avere anche io un compagno. Poi, eccitata come una cagna, gli chiesi se sapesse mantenere un segreto. Lui, incuriosito, mi chiese il perché di tale domanda. Io ormai eccitatissima, consapevole di farlo sicuramente eccitare e rischiando grosso, gli raccontai della mia ...
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