1. Un patto in comune


    Data: 19/09/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... distanza si ritorcevano puntualmente contro di me, alimentando irrimediabilmente la realtà che volevo implacabilmente allontanare.
    
    Quando la signora Amalia mi chiese all’epoca di dispensare ripetizioni di lingua italiana per sua figlia, avvertii subito l’avventatezza e la pericolosità della situazione in cui mi sarei trovato, perché quando Martina stese i suoi piedi collocandoli sul mio canap&egrave in modo irriguardoso e sfrontato, mostrandomi i suoi piedi con tutta la rozza arroganza di cui era capace, questi ultimi contegni rafforzarono i miei sospettati timori amplificandoli ulteriormente. L’odore penetrante dei suoi piedi che si diffondeva nell’intimità della mia stanza m’ubriacò annebbiandomi la mente, in quanto non seppi trovare l’adeguata forza per reagire come avrei fatto normalmente. Conoscevo bene quel profumo, poiché mi era divenuto familiare pochi giorni prima, quando Martina per vendicarsi di qualche mio velato insulto, aveva deciso di rimarcare in maniera inequivocabile il mio stato di servitù alle sue dipendenze, assegnandomi sennonché il più sminuente dei compiti. Avevo appena finito di svolgere alcune mansioni per la signora Amalia e stavo per tornarmene nell’appartamento, quando in quell’istante Martina rincasò, perché incrociandola sul pianerottolo repentinamente m’intimò:
    
    ‘Oh, eccoti, cercavo proprio te, vieni, ho qualcosa da farti fare’.
    
    La seguii nella sua cameretta e lei dopo essersi seduta sul letto m’indicò gli stivali di pelle ordinandomi ...
    ... di sfilarglieli.
    
    ‘Alla tua età non sei ancora capace di toglierti le scarpe da sola?’ – replicai io con puro sarcasmo sorridendo per scherzo alla sua immatura e infantile richiesta.
    
    ‘Non dimenticare che sei hai ancora un tetto sotto cui dormire &egrave unicamente grazie a me e mia madre. Quindi ora stai zitto e datti da fare servo’.
    
    Quando lei tirava in ballo questo discorso non era più possibile contestare né ribattere in alcun modo, perché sapevo che se anche avessi voluto, non mi sarei potuto lamentare neanche con sua madre di tali offese, perché di sicuro la signora Amalia avrebbe preso in maniera spiccata e con intraprendenza le difese di sua figlia. In definitiva non mi restava da fare altro che piegarmi ai suoi capricci in quei momenti e sopportare, così eseguii anche quella volta inginocchiandomi davanti a lei per sfilarle gli stivali. Credevo che quell’umiliazione alla quale m’aveva sottoposto fosse sufficiente per lei, però mi sbagliavo. Dopo che le ebbi sfilato gli stivali lei decise di rincarare la dose ordinandomi di prenderli e di riportarglieli dopo averli lucidati a dovere. Fu dura resistere all’impulso di baciarle i piedi quando mi ritrovai in ginocchio davanti, ma seppi comunque trattenermi, diversamente andarono però le cose quando rimasi da solo con i suoi stivali. Li lucidai con cura, più di quanto Martina potesse immaginare, fino a farli tornare come nuovi, provando un’intensa eccitazione in quella degradante operazione, infine li baciai a lungo ...
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