1. Scompiglio estremo


    Data: 16/09/2021, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io lo bramavo da tempo, questo momento lo rincorrevo fremendolo costantemente, per il fatto che era da parecchio che non eravamo in grado d’impossessarci per noi d’un periodo di giusto e d’appropriato meritato riposo, standocene in definitiva in armonia e in piena serenità, evitando il frequente e immancabile corteo di figli o di genitori al seguito. La nostra relazione a due si stava inevitabilmente sciupando, in verità era piuttosto snervata e svigorita, giacché alquanto consapevoli e lucidi avevamo da ultimo stabilito di prenderci un periodo di defaticante villeggiatura, per trascorrere in conclusione un consono periodo su d’un rinomato e pacifico arcipelago per le sue indiscutibili bellezze paesaggistiche. Essendoci rivolti a una succursale di viaggi, quest’ultima, invero, ci aveva prenotato una magnifica località in un grazioso appartamento panoramico, ampio e sfolgorante con due finestre e con il balcone, una orientata sul porto con la veduta sul litorale, mentre l’altra era affacciata sulla palazzina di fronte. Da pochissimo tempo, iniziamo immediatamente a chiavare, avidi e voraci di poterci assaggiare vicendevolmente in modo indisturbato, senz’avere il timore di sgraditi intoppi né il tentennamento di frequenti interruzioni causate dalle mansioni quotidiane, contemporaneamente la situazione meteo stava cambiando e dalle finestre aperte entrava del vento, la mia consorte per la circostanza mi pregò di chiuderle, io in quel frangente mi sollevai dall’ottomana per ...
    ... chiudere entrambe le persiane, dove in quel mentre scoprii che là di fronte, un giovanotto con un insperato equilibrismo salito su d’una seggiola riusciva a vedere una parte del letto, apprezzando e gustandosi in ultimo indisturbato lo spettacolo dei nostri corpi avviluppati. Io, in effetti, facendo finta di non averlo visto, ritornai nella stanza ed esposi in maniera naturale l’accaduto alla mia consorte, aspettandomi sennonché un suo rapido quanto risoluto voltafaccia, attendendomi perfino la sua rigorosa sospensione del momento. La mia consorte, all’opposto, confessando e palesandosi mesta, tediata e a tratti smorfiosa controbatté che la questione l’intrigava assai, perché folleggiando e punzecchiandomi in modo eloquente, aggiunse prontamente che quel poverino meritava senza dubbio d’assistere e di presenziare ottenendo magari una rappresentazione migliore. Lei s’alzò e gironzolò svestita di fronte alla finestra mostrandosi, chinandosi, in sostanza facendo farneticare quel giovanotto. Lei sapeva e conosceva la faccenda, perché io glielo avevo menzionato tante volte, di quanto m’avrebbe fatto sensibilmente sragionare la concezione che altri maschi l’avrebbero potuta osservare, esaminandola con dovizia, desiderandola ed infine eccitandosi a loro volta pensando a lei o addirittura toccandola. Svariate volte, invero, durante i nostri amplessi lei m’aveva candidamente rivelato d’avventure finte al limite della pornografia, ma illustrando e interpretando ininterrottamente che erano, ...
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