1. Sei amiche in videochat – capitolo 4 di 9


    Data: 14/09/2021, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... leccargliela bene alla ragazza. È così bella che si merita solo tanto amore e piacere’ aveva detto Nicola, poi aveva tolto le mani dalle bocce di Cinzia che aveva palpeggiato fino a quel momento, e mi aveva detto: ‘Dai, prova a vedere come sono piacevoli da toccare.’ “Avevo guardato quelle grosse poppe invitanti: le impronte delle dita di Nicola stavano spiccando rosse sulla pelle chiara di Cinzia. Mi davano l’impressione che avessero passato un gran brutto quarto d’ora, ma non mi importava affatto: desideravo stringerle da quando avevo posato lo sguardo sul seno della stronza la prima volta, quasi un anno prima. “Non posso descrivere la sensazione che mi aveva dato strizzarle – confidò Arianna, decisamente eccitata al pensiero, come poteva testimoniare il rossore che le era salito al viso ed il fiato resosi più corto. – Avevo… beh, avevo cominciato a bagnarmi ancora di più e a colare in faccia a Cinzia, che si era messa a lagnarsi. “’Inizia a leccargliela, puttana!’ le aveva imposto il ragazzo, dandole un colpo sulla tetta sinistra, strappandole un gemito di dolore. ‘Non mi ci vuole molto a rimettertelo nel buco del culo.’ “A quelle parole, avevo percepito le labbra di Cinzia socchiudersi e la sua lingua scivolare nella mia mona. Mi ero ritrovata con gli occhi chiusi, fremendo per la sensazione. Non era stata certo la prima volta che una ragazza me la leccava, ma avere quella puttana di Cinzia sottomessa e costretta a darmi piacere… beh… “Mi sono abbandonata a quella ...
    ... sensazione, appoggiandomi sulle bocce di Cinzia e godendomi la sua lingua. La stronza lecca bene, tra l’altro. Non l’avrei mai detto, ma muoveva la lingua con sapienza, scivolando tra le labbra della mia fica, separandole con dolcezza e succhiandole di tanto in tanto. Mi sono messa un po’ più comoda… più comoda per me, non per lei, perché così la punta del suo naso si era trovata a penetrare dentro il mio utero per qualche centimetro. Lei aveva ripreso a mugugnare mentre la mia ambrosia colava lungo il dorso nel naso, finendole negli occhi, e, respirando, le si infilava nelle narici. Chiara guardò sullo schermo Arianna ormai eccitata al suo stesso racconto: gli occhi erano lucidi e la voce era calata di tono al punto tale da sembrare quasi quella di un uomo. La ragazza si aspettava iniziasse a sgrillettarsi. Cosa che almeno Beatrice e Anna, avrebbe scommesso da come apparivano sedute e dall’espressione dei loro volti, stessero facendo, sebbene con più disinvoltura e occultandolo meglio di come era stato eseguito la volta precedente. La ragazza dovette ammettere che, per quanto la storia palesemente inventata da Arianna apparisse più inverosimile di Harry Potter, anche lei sentiva crescere un calore nel suo inguine, ed un desiderio di soddisfarlo che la stava facendo impazzire. Al tempo stesso, però, un doloroso peso gravava sul suo petto: voleva scoprire come fosse percepire una lingua, maschile o femminile era indifferente, amare la sua passera, scivolando in ogni pertugio, ...
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