Violagode, capitolo 11: il provino
Data: 04/09/2021,
Categorie:
Etero
Autore: bettatroietta, Fonte: Annunci69
... così: se decidi di sì farai il provino, se decidi di no ti limiterai a darci il culo, così passi comunque una bella domenica pomeriggio.”
Incredibile, non avrei mai pensato in passato di ricevere una proposta del genere. E non avrei mai immaginato di rispondere: “Allora ok, ho una gran voglia di farmi inculare ancora da te.”
Quando metto giù sono emozionatissima.
Questa sera dovrò allenarmi per bene coi dildo.
Andiamo, coraggio!
L’hotel è un residence di periferia, l’ho raggiunto in macchina. Sono vestita “normale” con gonna e camicetta, sotto ho della bella lingerie, decolté con tacchi alti e nella borsetta il lubrificante e le calze a rete. Sono stata da parrucchiere ed estetista. Quando entro nella hall lui mi nota e nota evidentemente i miei sforzi per essermi fatta bella.
“Sei una visione, uno splendore!” Mi abbraccia e mi bacia sulle guance. “Allora, mia cara, ora andiamo in camera senza nessun obbligo, parliamo della cosa e poi vediamo come si evolve.”
“Ok.” Rispondo io. “Basta che si faccia comunque del buon sesso.”
“La mia ninfomane preferita!”
Arriviamo nel piccolo appartamento, composto da un salottino con cucina, una camera da letto ed un bagno. Il salottino/cucina è attrezzato a set, con due luci e una telecamera professionale su cavalletto, inquadrano il grande divano coperto da un lenzuolo bianco.
“Viola, ti presento Yuri.”
“Piacere, Viola.”
Yuri è un uomo sulla quarantina, avrà quattro o cinque anni meno di me. Faccia ...
... seria, ben rasato, vestito in jeans e maglietta.
“Complimenti Viola, piacere mio.” Mi risponde con un italiano stentato. “Scusa se non parlo bene. Parli inglese?”
“Sì.” E passiamo all’inglese.
“Se ti va puoi metterti sul divano e cominciamo l’intervista?”
“Ho la lingerie sexy nella borsetta, me la metto?”
“No, ti voglio al naturale, poi magari la indosserai. Ora siediti davanti alla camera, quando sei pronta partiamo.”
Estraggo dalla borsetta lo specchietto e mi controllo il trucco: è perfetto. Mi siedo e accavallo le gambe, mostrando le cosce. “Sono pronta.”
“Unica domanda: quale è il tuo nome d’arte?”
“Anal Queen.” Rispondo.
L’intervistatore si rivolge al mio padrone: “Un po’ troppo generico, non trovi?”
“Sì, ci vuole qualcosa di personale.”
“Mi chiamo Viola.” Rispondo.
“È il tuo nome vero?”
“Sì”
“Allora cambiamolo almeno in Violet.”
“Lady Violet.” Interviene il mio padrone.
“Benissimo, ti piace?”
“Sì, sarò Lady Violet.”
Armeggia qualche minuto con la telecamera, poi si rivolge a me, l’intervista è in inglese.
“Allora, Lady Violet, perché sei qui?”
“Una sfida con me stessa.”
“In che senso?”
“Voglio vedere quanto sono troia.”
“Interessante. Sei una troia?”
“Sì.”
“Intendo: una prostituta?”
“Be’… ho dato qualche volta via il culo a pagamento, sì.”
“Che monella! Ti piace quindi l’anale?”
“Moltissimo.”
“Quando è stata la prima volta che l’hai preso in culo?”
“A quindici anni.”
“Wow, non posso ...