1. Sedotto da mia suocera matura 2


    Data: 03/09/2021, Categorie: Etero Autore: edipo46, Fonte: Annunci69

    ... con severità, per poi fermarsi sulle mie mani, ancora a terra, stringendo il fazzoletto, in prossimità della pozzanghera. Balbettando tentai di rispondere al muto interrogativo:
    
    “Ho scorto questa macchia a terra, forse il gatto non so, volevo pulire…”
    
    Mi guardò incredula, come si guarda un idiota:
    
    “Dai qua, faccio io”.
    
    Si accucciò a terra, a quattro zampe, proprio di fronte a me, in identica posizione, mi tolse il fazzoletto umido di mano.
    
    “E’ un lavoro da donna. In fondo sono sempre la mamma, no?!”
    
    E abbassò il viso verso il pavimento, ma continuando a fissarmi negli occhi con intensità. Io ricambiai lo sguardo, ma per poco: non riuscii a trattenermi dal volgere la mia attenzione altrove: in quella posizione la succinta camicia da notte ricadeva verso il basso e un incredibile flaccido seno si mostrava a me completamente scoperto, penzolando verso il basso.
    
    Non potevo distogliere lo sguardo dalla sua scollatura, pur conscio che lei e ne era accorta. Strofinava con intensità la macchia, e le tette sobbalzavano vistosamente, i capezzoli a strofinarsi contro il tessuto esile della camicia da notte: una visione difficile da sostenere, tanto che feci per alzarmi, ma peggiorai la situazione perché issatomi sulle ginocchia le palesai, a una spanna dal suo viso, che la cerniera dei pantaloni era ancora abbassata, e un consistente turgore si stava già sviluppando.
    
    Il suo sguardo mutò registro, mentre un sorriso beffardo compariva, e lei, maliziosa, ...
    ... sussurrava:
    
    “Meglio pulire, pulire a fondo, non lasciare traccia…”
    
    E chinandosi ulteriormente, il naso a due dita dalla moquette, pareva annusare con intensità: mi avrebbe scoperto? Mi alzai, feci due passi, chinai lo sguardo ad osservarla: china, a quattro zampe, il viso presso il pavimento, il bel culo proteso verso l’alto, verso di me, intenta a pulire a terra, la sua vista continuava ad eccitarmi: avevo voglia di lei, ero pazzo di desiderio, avrei fatto qualunque cosa per metterle in bocca il serpente caldo che si agitava tra le mie gambe. In bocca, la sua lingua a lavorarmi l’asta, con la cappella conficcata in gola, soffocarla di carne e di sperma…
    
    Ma anche in culo, quel culo sodo che si agitava sotto di me, lo sfintere stretto, mai violato, ma certamente caldo e accogliente, con lei che strillava per il mai provato piacere della penetrazione anale. Ma distogliere lo sguardo dal culo non mi aiutava: ecco lì sotto le belle gambe, ripiegate sulle ginocchia, ecco i piedi ancora calzati nelle ciabattine, le punte conficcate a terra, i calcagni esposti verso l’alto, verso il mio sguardo avido.
    
    Mi mossi ancora verso di lei, che alzò lo sguardo, lo fissò sul mio pacco evidente: attraverso la fessa aperta doveva già scorgere l’asta fuoriuscita dalle mutande.
    
    Capii finalmente che anche lei non poteva più resistere:
    
    “Pulire fino in fondo…”, mormorò terminando l’operazione, “… che tua moglie non trovi traccia…”, sorridendomi perversa mentre io, irresistibilmente attratto, ...
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