Il tempo delle mele da “il diario di anna”
Data: 01/09/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: icecool, Fonte: Annunci69
Mi guardavo allo specchio vestita dell’intimo nero che avevo appena acquistato.
Nella mia cameretta, nella penombra di una calda giornata estiva, mi osservano vestita di quel poco che tanto piaceva ai maschietti. Il reggiseno di pizzo nero tratteneva il mio seno tanto che un pochino veniva spinto verso l’alto, avevo una terza abbondante e questo modello le metteva ancor più in risalto, le tette, mentre lo slip mi fasciava parzialmente le natiche lasciandone fuori una buona parte. Avevo un bel sedere, bello tondo e sodo che stava su da solo, un bel culo che tanti occhi aveva catturato in ammirazione. Lo sapevo ed un po’ ci giocavo.
Ero molto carina, oltre che aver un bel fisico, insomma non passavo inosservata.
Riccardo sarebbe stato molto contento di vedermi così vestita …. o così poco vestita per meglio dire.
Era il primo ragazzo con cui mi sentivo di fare sul serio, c’erano stati altri prima di lui, ma nessuno era entrato dentro di me, con lui stavo bene e mi veniva naturale pensare che sarebbe successo.
Ci pensavo e lo volevo anche …. molte volte mi ero trovata ad esplorare la mia figa ed a godere pensando a lui, alle sue mani, alla sua lingua, al suo sesso.
Nei mesi di frequentazione avevamo approfondito la conoscenza dei nostri corpi.
Ricordo la prima volta che siamo usciti da soli e non in compagnia, siamo andati al cinema, avevamo comprato i popcorn e la coca, le nostre mani pescavano dentro il barattolo ed una volta si sono incrociate, lui ha ...
... cominciato a giocare con le mie dita ed io stavo al gioco, si intrecciavano, si toccavano, si sfioravano, un balletto di prendere e lasciare preludio a quanto successo la sera, quando riaccompagnandomi a casa, lo stesso intreccio c’è stato con le nostre lingue in un balletto sensuale di leccate, di affondi, di giravolte, di duelli all’ultimo respiro.
Dal barattolo di popcorn era poi passato al ginocchio e poi con lentezza continuò la risalita verso la fonte del piacere ma lo fermai alle porte del paradiso, non insistette, non forzò gli eventi ma mi provocò prendendo la mano che aveva stoppato il cammino verso il centro delle mie gambe e la pose al centro delle sue, sopra il suo pacco, sopra il suo sesso.
Non era la prima volta che la mia mano perlustrava quei territori maschili, la morfologia genitale dei maschi la conoscevo, non solo attraverso il tessuto dei pantaloni ma anche sentendo direttamente pulsare tra le mie mani il sesso maschile, il suo diventare sempre più grande al salire dell’eccitazione, l’ansimare ai movimenti della mia mano, che generavano piacere anche a me nel vedere quel pezzo di carne, duro ed invitante, esplodere alla fine in fiotti di liquido biancastro.
La mia mano era proprio sopra il suo pene che ancora seguiva l’andamento della coscia segno che non era ancora in piena erezione, lo strinsi un po’ attraverso il tessuto dei pantaloni e cominciai un movimento di stimolazione i cui effetti sentii ben presto.
Il suo pene si notava anche ...