Gino e Michela, una trasgressione.
Data: 26/05/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Sensazioni
Autore: nadiagang69, Fonte: RaccontiMilu
... chiese se ero soddisfatto finora ovviamente le risposi che ero molto soddisfatto. Dopo l’antipasto di crostini di cinghiale ed in attesa della costata, mi passò il telefono. “fammi divertire un pochino” iniziai accendendo a bassa velocità le palline vibranti, vidi che Michela si mordicchiava leggermente il labbro, allora accelerai e la vidi strabuzzare gli occhi, lasciai vibrare le palline per un paio di minuti fino a che Michela non mi fece cenno di spegnerle. “Come sono?” le chiesi. “Come l’antipasto di cinghiale, indimenticabili. Essere qui in mezzo e non poter urlare per l’orgasmo è una cosa che mentalmente mi ha fatto venire ancora di più. Ti devo anche confessare una cosa, non credevo ma vedere tanti uomini sbavare per me non mi ha dato alcun fastidio, anzi. In quel momento arrivò il cameriere con le nostre fiorentine ed attaccammo a mangiarle, arrivati a tre quarti mi accorsi che Michela mi guardava strano. “Sono ripartite le palline, sei stato tu?” “Assolutamente no”, mi guardai in giro e vidi ad un tavolo poco più in la una coppia appena più giovane di noi con lei che aveva la stessa espressione di Michela. “Credo di aver capito l’arcano, quella coppia è nelle nostre stesse condizioni, lui sta usando il telefonino e lei sta avendo sensazioni forti. Veramente un caso molto fortuito, chissà se anche loro si sono accorti di te” dissi a mia moglie. “Devo andare in bagno a togliermi le palline, non voglio essere troppo stanca per montarti così eccitato quando saremo in ...
... albergo” mi rispose Michela. Andò in bagno da sola camminando a fatica sui tacchi così alti a cui non era abituata. Tornò dopo pochi minuti. “Metti via in tasca, non ci stanno nella mia borsetta da sera” disse passandomi i due ovetti avvolti nel tanga rosso. Infilai il tutto in una tasca dei pantaloni. Finimmo di cenare e ci avviammo verso l’uscita. Prendemmo di nuovo il taxi, Michela era su di giri come poche altre volte la avevo vista. Di nuovo fece il giochetto in taxi ma questa volta a causa della poca luce il tassista non si accorse che non indossava le mutandine. Se ne accorse invece l’usciere dell’albergo quando scendendo dall’auto, il miniabito risalì a livello della patatina mostrando le grandi labbra completamente depilate per l’occasione. Fu un attimo che però non sfuggì all’uomo che ci aprì la porta emi accorsi che non levava gli occhi di dosso al culo di mia moglie. Arrivati in camera raccontai l’episodio a mia moglie che anziché vergognarsi come suo solito mi disse “spero che si sia divertito e che stasera si faccia una sega pensandomi”. La pensione faceva veramente bene a mia moglie e se non era quello comunque ero contento dei risultati. Non si spogliò ma mi disse: “Io stasera il troione credo di averlo fatto abbastanza, ora devi pagare il pegno che ti avevo chiesto. Spogliati completamente nudo e sdraiati per terra”. Le ubbidii e quando fui in posizione si calò sopra di me e mi fece leccare la passera. “Non toccarmi con le mani, usa solo la lingua”. Dopo un ...