1. Gino e Michela, una trasgressione.


    Data: 26/05/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Sensazioni Autore: nadiagang69, Fonte: RaccontiMilu

    ... vestirsi, Michela estrasse dalla valigia un vestito che non le avevo mai visto, un tubino stretch rosso fuoco che arrivava a mezza coscia, un paio di collant con apertura, un completino tanga e reggiseno di pizzo sempre rosso ed un paio di sandali pure rossi. Erano nuovi di pacca anche essi, tacco a stiletto, senza plateau ed una decina (ma probabilmente di più) di cm di altezza. Mi venne duro all’istante al solo pensarla così acconciata. “Ti piace il look per stasera?” ovviamente risposi di si. “Bene il pegno è il seguente, io mi vestirò come una troiona, andremo in taxi al ristorante dato che con queste scarpe non è che possa camminare un granché, mi metterò gli ovetti vibranti in vagina e potrai controllarli con il telefono. Di contro tu, prima di uscire, ti infilerai nel culo le palline di gel ed una volta tornati in albergo, prima di scopare, ti farai inculare con lo strap on mentre io mi succhio per bene il pisellone nero e mi farò fare una bella doccia che tu ripulirai. Era un sogno che stava diventando realtà. “Non credere che non lo sappia che ti guardavi i siti porno di cuckold, vedevo la cronologia dei tuoi accessi per cui ora voglio farti questo regalo, non ho intenzione di farmi scopare da nessuno ma farò in modo che la tua fantasia sia soddisfatta”. Non ci pensai molto, Michela estrasse da una bustina del gel all’Aloe e me ne spalmò un poco sul buco, quindi rese viscide le palline di gel e me le infilò in un attimo, entrarono come se il mio culo fosse ...
    ... sfondato. Quindi passò a sé si infilò gli ovetti vibranti e col suo telefono provò che funzionassero i controlli quindi si vestì con quello che aveva levato dalla valigia mentre anche io mi preparavo. Quando fu pronta scendemmo nella hall dell’albergo, da li si poteva accedere all’uscita o al bar che aveva piena visibilità. Guadando verso il bar mentre aspettavamo il taxi chiamato dal portiere, mi resi conto che un gruppetto di uomini poco più giovani di noi non toglieva gli occhi di dosso da Michela. Le riferii la cosa. “Non era quello che volevi? Uomini che mi guardano come una vacca da monta, ti si è rizzato il cazzo pensando a quello che mi vorrebbero fare?” mi rispose. Deglutii ed in effetti avevo il cazzo di pietra. Quando ci sedemmo sul taxi vidi che l’autista spostava lo specchietto in modo da avere visuale sulle cosce di mia moglie che si spostò verso il centro e fece movimenti di apertura e chiusura mostrando così le sue mutandine all’autista. Quando pagai stavo per lasciare la mancia ma l’autista mi disse che non c’era bisogno, “lo spettacolo delle cosce di sua moglie vale più di qualsiasi mancia” furono le sue parole. Entrammo nel ristorante che era già mezzo pieno, il tavolo che avevamo riservato era verso il fondo della sala così, attaccata al mi braccio e sculettando vistosamente, Michela raccolse un quantitativo di occhiate maschili che la spogliarono completamente ed altrettante di rimprovero delle mogli che davano di gomito ai propri uomini. Ci sedemmo e Michela mi ...