Goccia di rugiada - Guerriera Crow. 1/2
Data: 30/08/2021,
Categorie:
Lesbo
Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti
Le sei lune previste per rispettare il lutto erano già abbondantemente trascorse e quella mattina Chumani si svegliò sentendosi una donna diversa.
Sarà forse stata l'aria frizzante della primavera che scendeva dalle alte montagne, ancora innevate sulle cime, o le prime fioriture nelle praterie, o forse l'odore fresco e vellutato dei primi germogli sui larici, o gli schiamazzi delle alci e dei cervi che dai boschi raggiungevano le loro colline.
Ma anche nel resto della tribù Absaroke di quella regione, tutti percepirono che quello sarebbe stato un giorno diverso, prima ancora di lasciare i propri tepee.
Chumani si alzò e all'entrata della sua tenda annusò rumorosamente l'aria giovane che le veniva incontro, satura dei sentori dei fiori. Verso le praterie, là dove sarebbe sorto il sole, brillava l'astro luminoso che a volte precedeva l'entrata in scena del rosso sole, e questo era considerato di buon auspicio.
Mentre le prime nebbie si tingevano di porpora scese al fiume a prendere l'acqua.
Bevve il liquido che tramandava il sapore dei ghiacci, quelle distese di cristallo che brillavano lontane all'orizzonte, racchiuse nel cuore delle grandi montagne.
Tornata al proprio tepee rimase a guardare il profilo vermiglio che con fatica ancestrale arrancava sopra l'orizzonte, talvolta variegato dal volo di lontani uccelli neri.
Chiuse gli occhi di fronte al generoso astro e rimase ad assaporare il calore dei suoi raggi, prima di dedicarsi alle faccende ...
... domestiche.
Poi sistemò il proprio giaciglio e fece prendere aria all'ambiente, riattizzò il fuoco con alcuni fini rami e prese tra le mani il nuovo vestito che aveva terminato la sera prima.
Come già era capitato nei giorni precedenti, trovò qualche cosa che non la soddisfaceva e si mise a sistemare con cura ossessiva la disposizione delle perline di vetro colorato lungo le frange che pendevano dai fianchi, intrecciò altri aculei di istrice sulle spalle, attenta a non rovinare i motivi geometrici che aveva dipinto intorno all'apertura del collo, sopra il vasto cielo azzurro che aveva dipinto.
Decise infine che quell'abito sarebbe andato bene così. Non lo avrebbe forse mai trovato perfetto ed era giusto imporsi un termine.
E quel giorno rappresentava il giusto compimento.
Tagliò alcune strisce di pelle di lontra che colorò di rosso, stendendole al sole ad asciugare.
Con queste si sarebbe adornata le due lunghe trecce nere e il messaggio del termine del lutto sarebbe stato manifestato apertamente.
Ma prima voleva consultarsi un'ultima volta con lo stregone, per un giudizio che sarebbe stato quello definitivo.
Oggi non sarebbe andata a cacciare, ma avrebbe fatto visita alla moglie dello stregone e alle proprie sorelle per preparare il corpo e i capelli a quella sera, quando tutta la tribù Crow si sarebbe riunita davanti al fuoco a danzare e a cantare per l'inizio della primavera.
Nella dimora dello sciamano fu accolta come una figlia.
Il vecchio indiano ...