1. Il castello medievale


    Data: 29/08/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Incesti Autore: Fatheralex, Fonte: RaccontiMilu

    ... vergine?”.
    
    Sara scosse la testa.
    
    Sia suo padre che suo fratello ne erano a conoscenza.
    
    “Lo immaginavo: sei bella, sei sexy, fin da giovane i tuoi compagni di scuola e – perchè no? – i tuoi insegnanti avranno cominciato a fare dei pensieri su di te. E’ normale”.
    
    Si avvicinò alla ragazza e le posò una mano sul sedere, poi la fece risalire lungo la pancia e la posò sul suo seno sinistro.
    
    Sara sospirò, mentre il suo corpo veniva attraversato da un brivido.
    
    “E dimmi, con quanti ragazzi sei stata?”.
    
    La ragazza chiuse gli occhi e serrò le labbra.
    
    Il boia fece un passo indietro.
    
    “Lo sai che se non confessi saremo costretti a torturarti, vero?”.
    
    Sara annuì, sempre ad occhi chiusi.
    
    Il boia si rivolse al pubblico.
    
    “Come dicevamo prima, la tortura è sempre psicologica prima ancora di essere fisica, e una parte importante è la sottomissione mentale del soggetto. Per questo motivo, anche se la tortura andrà a colpire solo determinate parti del corpo, è indispensabile che il soggetto affronti la prova sempre completamente nudo”.
    
    L’assistente del boia si accostò alla ragazza e le sfilò il perizoma, incontrando invero poca resistenza da parte di Sara.
    
    Alex si chiese se non fosse il caso di interrompere il gioco, ma ritenne che, visto tutto, dovesse essere Sara a pronunciare il nome del loro cane.
    
    E non lo stava facendo.
    
    “Allarga le gambe! – le urlò contro il boia – Mostra a tutti la tua figa da troia!”.
    
    Sara, rimanendo sulla punta dei piedi, ...
    ... allargò le gambe.
    
    Immediatamente un inserviente si premurò di legare le sue due caviglie alle due estremità di un palo lungo circa un metro, in maniera tale da impedirle di chiuderle.
    
    “Sei depilata come una zoccola. Da quando te la radi?”.
    
    “Un anno circa”, rispose la ragazza a bassa voce.
    
    Il boia allungò la mano e gliela passò sulla figa.
    
    “Allora torniamo alla domanda di prima: quanti cazzi hai fatto entrare qui dentro? Quanti hanno goduto dentro di te?”.
    
    Sara serrò nuovamente la bocca.
    
    “Te la sei voluta tu, cazzo di puttana”.
    
    Infilò una mano in tasca ed estrasse tre piccoli oggetti che Alex dalla sua postazione non riusciva a identificare.
    
    Il boia ne accostò uno al capezzolo destro di Sara e subito dopo si sentì uno scatto secco, seguito da un lamento della ragazza.
    
    “E’ un morsetto per capezzoli, signorina. E come sai, di capezzoli ne hai due”.
    
    Compì lo stesso gesto anche per l’altro, e di nuovo Sara emise un gemito.
    
    “Ma il bello di questi piccoli oggetti è che, nella loro semplicità, sanno essere molto versatili. Possiamo usarli per pinzare ogni parte del corpo, a patto che sia piccola. Come il tuo clitoride, ad esempio”.
    
    Sara sentì un brivido attraversarle il corpo, e un attimo dopo le dita del boia insinuarsi tra le sue grandi labbra.
    
    Dopo un attimo il suo clitoride era esposto, e fece solo in tempo a sentire il freddo del metallo prima di sentire i due morsetti chiudersi sulla sua carne tenera.
    
    Urlò.
    
    Alex si domandava per ...
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