Tutto cominciò per noia, poi sono diventata una troia
Data: 21/08/2021,
Categorie:
Trans
Autore: Antonella sissy, Fonte: EroticiRacconti
... Mondello, è primavera appena sbocciata e il mare è bellissimo. Mentre camminiamo con la sua auto elegante, mi parla di sé e mi chiede della mia vita: studio ma con poco interesse, gli confesso.
Ha una voce suadente, molto maschia eppure dolce, mi mette a mio agio, riesce a vincere le mie comprensibili timidezze. Non sono stato mai con un uomo e probabilmente - anzi di sicuro - lo avrei desiderato: la mia femminilità deriva da fatti ormonali (ho un cazzo minuscolo, una voce e un aspetto da ragazzina) e da ragioni psicologiche: mi sono sempre identificato in mia madre, ho sempre ammirato i suoi modi, i suoi vestiti, la sua fragilità seducente, i suoi vestiti, i suoi orecchini, braccialetti, le sue gonne, le sue scarpe coi tacchi indossati a sua insaputa.
Scendiamo dalla macchina e in una spiaggia meno esposta agli sguardi della gente passeggiamo mano nella mano. Poi all'improvviso, senza che me l'aspettassi, mi dà un bacino sulle guance, poi sul collo, sulle orecchie, quindi sulla bocca.
Che cos'è un bacio? E' una promessa e una premessa. Dolcissima.
Mi conquista. Dopo, mano nella mano (che bello!), mi fa risalire sull'auto, apre lo sportello da vero signore e mi fa sedere accanto a lui che è alla guida. Nei pressi di Mondello ha una garconnière elegante in cui è solito portare le donne che gli piacciono. Per lui sono una donna, e me lo dice con franchezza mentre, una mano sul manubrio, con l'altra mi accarezza le cosce.
Poi, quello che è successo dopo è ...
... difficile raccontarlo ma ogni uomo che ama e ogni donna - o chi donna lo è nel suo intimo - lo sa e può facilmente immaginarlo. Non credevo che sarebbe stato così facile e naturale prenderglielo in bocca e così eccitante sentirlo diventare duro tra le mie labbra. Era il mio primo pompino, il primo di una lunga seria, l'iniziazione al mio percorso di femminilizzazione.
Quella sera ci siamo fermati lì, ma dopo ci saremmo incontrati tante volte. Mi facevo trovare, sempre più truccata e femmina, in un angolo della città, lui apriva lo sportello, mi faceva accomodare nella sua Mercedes e mi portava nella sua garconnière.
Mi ha fatto tanti regali: orecchini, braccialetti, foulard, calze, scarpe coi tacchi (bellissime!), profumi e io, femminissima, ero sua nel suo letto.
Mi ha sverginata ed è stato delicatissimo, mi ha fatto un po' male le prime volte ma poi sentivo un desiderio irrefrenabile del suo cazzo: che goduria quando mi penetrava e lo sentivo estasiato dal piacere di possedermi, dapprima col preservativo, poi senza: che bello senza, sentirlo entrare dentro il mio corpo, e quanto mi piaceva assaporare il suo seme, il suo nettare, la sua sborra, inumidire le mie fessure orali e anali.
La vita è strana: lui, dopo qualche mese è sparito, io sono entrata in depressione. Lo cercavo ma lui aveva bloccato il telefono.
Ma io ero cambiata e, grazie a una comunità transgender, sono riuscita a superare la mia crisi esistenziale: piangevo ogni sera e ho perfino preso del crach ...