1. Tutto cominciò per noia, poi sono diventata una troia


    Data: 21/08/2021, Categorie: Trans Autore: Antonella sissy, Fonte: EroticiRacconti

    Tutto cominciò per gioco durante il lockdown. Mi annoiavo molto la sera, di studiare non avevo proprio voglia. Ogni sera mi collegavo con una chat gay e sceglievo un nick accattivante che potesse stimolare gli uomini della chat. Ci riuscivo, grazie anche a un annuncio per loro arrapante: "Sono un ragazzo femminuccia, desidero conoscere un uomo maturo che mi coccola e mi dà tanto affetto".
    
    Gli uomini mi chiamavano stimolati da quella presentazione che in realtà corrispondeva a un mio desiderio fino allora represso. Mi scrivevano, mi chiedevano come mi chiamassi, di dove fossi, l'età. e rispondevo sincero. Mi chiedevano del mio aspetto fisico, "come sei fatto?", oppure "come sei fatta" e rispondevo senza mentire: "Okki neri, capelli castani sul lungo, frangetta, liscio, alto/a 1,67 per 55K, minidotato/a, aspetto efebico". Gli uomini, in genere tra i 40 e i 50 anni molto più grandi di me, mi chiedevano una fotina, e qui mi fermavo: non avevo il coraggio di farla e mostrarmi. Tante le remore, tante le paure. Li deludevo, mi rammaricavo sinceramente ma non trovavo il coraggio.
    
    Una sera però il coraggio l'ho trovato, mi sono fatta una foto con lo smartphone e l'ho esibita. "Sei splendida" mi disse un uomo arrapato. Mi sentii tanto gratificata: piacevo nel mio aspetto da femminuccia con le calze rubate a mia madre, collant neri velati 20 denari presi di nascosto.
    
    Lui, si chiamava Gianni, si masturbò con la mia foto, e la cosa mi lusingò tantissimo. Presi ancora più ...
    ... coraggio e la sera sul tardi (i miei dormivano) tornai sulla chat e continuai a mostrarmi. Fino a quando non beccai uno della mia città, Palermo, che con insistenza mi chiese di incontrarci. All'inizio non volevo, non me la sentivo, dopo due sere -bisogna insistere con tipi come me - ho ceduto. Appuntamento in una via del centro storico vicino il porto alle sette di sera.
    
    Vado col mio monopattino elettrico vestito/a con maglietta e jeans attillati, sneakers rosa, sotto perizomino e collant velati. Mi ero sistemata i capelli lunghi con un codino e messo un po' di rossetto sulle labbra per accentuare la mia femminilità comunque evidente nei modi, nella sensibilità, nei tratti del mio corpo quasi adolescente. Lui è puntualissimo, io un po' in ritardo: ho perso un po'di tempo a farmi bella.
    
    Mi riconosce subito naturalmente: mi ero mostrata nella chat e, sebbene leggermente truccata, ero facilmente identificabile. Appena mi vede, noto nel suo volto una forte emozione: "Sei bellissima", mi dice e mi invita a salire sulla sua Mercedes.
    
    Si chiama Sergio, fa l'avvocato, ha 45 anni e ha una moglie abbastanza bella (mi mostra la sua foto) con la quale non va più d'accordo: lo tradisce e lui si consola con puttane e con trans, le sue passioni segrete. E' colpito dalla mia femminilità, espressa anche nella voce che gli avevo fatto sentire sulla chat: una vocina dolce e sex, tenera, molto femminile, implorante affetto, attenzione, coccole.
    
    Facciamo un giro per Palermo, mi porta a ...
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