Sottomesso dal Padrone di casa: p.2 L'iniziazione
Data: 19/08/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Di9, Fonte: EroticiRacconti
... per non farmi vedere, umiliato dal fatto che avesse rimarcato l'evidente differenza di dimensioni.
- Forza, esci ora. Purtroppo l'unico accappatoio che ho è quello che indosso. Quindi devi andare di là così - aggiunge.
Gli pass9 a fianco per andare in camera e sento il suo cazzo che mi scontro il culo ed ho un sussulto.
- Mmm - lo sento emettere un verso di approvazione, guardandomi da dietro camminare nudo verso il letto.
- M-ma non posso mica mettere questa roba - dico visibilmente infastidito, fissando i vestiti che aveva preparato.
Sono un paio di culotte che non mi avrebbero coperto neanche metà culo e una canottiera semitrasparente
- Questo è quello che ho - risponde con un ghigno - starai benissimo e mi sembrano molto adatti a te. Se non sono di tuo gusto puoi sempre scendere le scale nudo.
Senza dire una parola indosso il tutto.
- Guarda... stai benissimo. Vieni qui c'è uno specchio.
Mi avvicino e, nel farlo, mi assesta una forte sculacciata.
- Ah... ma che cazzo?
- Dai su, si scherza. Non fare tante storie e guardati
Sono praticamente osceno. La canottiera è quasi del tutto trasparente e le culotte non coprono nulla. Il mio imbarazzo ³ alle stelle e non riesco a dire nè a fare nulla che non sia stare lì impalato.
A scuotermi ci pensa di nuovo la sua mano sul mio culo, questa volta per palparmi.
Provo a divincolarmi, ma la sua mole non me lo consente e continua a frugarmi il culo per almeno un minuto sussurrandomi ...
... all'orecchio: - Stai proprio bene. Ahahah - sfottendomi - Andiamo di là, dai.
Mi fa strada verso la cucina, commentando - Bel culo.
Io faccio finta di niente e mi metto a sedere a tavola.
Subito lui serve l'antipasto e al primo boccone gli cade la forchetta: - Raccoglila, per favore. Sai... la schiena.
Vado sotto il tavolo per raccoglierla, è appena sotto la sua sedia e devo mettermi carponi per raggiungerla. Una volta lì sotto noto il suo cazzo svettare, duro. Rimango senza fiato, non faccio in tempo a reagire che sento la sua mano afferrarmi i capelli e in attimo mi ritrovo con la testa tra le sue gambe. Non capisco più nulla e non mi accorgo neppure che mi ha preso una mano. Sono in ginocchio, con il suo cazzo in mano e la mia faccia ad un centimetro. Non ho mai toccato un altro cazzo prima, è più grosso del mio e ha un buon odore. La sua mano è ancora intorno alla mia e mi fa andare su e giù.
- Bravo, così - commenta.
Mi sento quasi soddisfatto nel riuscire a compiacerlo.
Togli la mano e continuo a masturbarlo come un automa, ipnotizzato da quel cazzo ad un centimetro da me.
Non passa più di un minuto e mi dice: - È ora di assaggiarlo, forza.
- No, no. Non mi piace
- A vederti così si direbbe il contrario e comunque non era una domanda - risponde cominciando a picchettarmi la faccia a colpi di cazzo - Forza fuori la lingua.
Obbedisco e per la prima volta nella mia vita lecco un cazzo, ha un sapore migliore di quanto immaginassi.
- Ora le mani ...