1. Sottomesso dal Padrone di casa: p.2 L'iniziazione


    Data: 19/08/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Di9, Fonte: EroticiRacconti

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    Alle 19.30 suono alla porta e stavolta mi apre ben vestito: - Bentornato, accomodati.
    
    Ci accomodiamo in sala e cominciamo a bere una bottiglia di vino. Un po' per l'iniziale disagio, un po' perché ottimo non mi faccio pregare e comincio ad essere un po' brillo. Del resto la conversazione scorre via piacevolmente e mi rilasso.
    
    Stappa un'altra bottiglia, alla fine della quale sono decisamente ubriaco, anche perché da mangiare non c'è quasi nulla, se non qualche patatina.
    
    Ad interrompere la situazione interviene lui: - Senti: tu continua pure, ma io ho bisogno di fare una doccia. Dieci minuti e arrivo.
    
    Mi verso un altro bicchiere e ne approfitto per curiosare un po' per la casa, quando sento la sua voce: - Ascolta, ho dimenticato l'accappatoio. È sul letto in camera, portamelo per favore.
    
    - Certo, non c'è problema.
    
    Entro, quindi, in camera e mentre faccio per prendere l'accappatoio noto tre vibratori di diverse dimensioni sul comodino e altrettanti plug. Imbarazzatissimo, afferro l'accappatoio e glielo porto mettendo dentro la porta solo la mano.
    
    - Non così, bagnerei tutto. Entra, forza. Non hai mai visto un cazzo? - mi dice
    
    - Ma no, certo che si - commento, entrando
    
    - Non avevo dubbi - ride
    
    - Ma non in quel senso
    
    - Allora smetti di guardarmelo, cos'è? Ti piace?
    
    Non mi ero reso conto di essermi incantato a fissarlo.
    
    - No, no. Scusi - mi affrettai a negare
    
    - Come no? Cos'ha che non va? Non è un bel ...
    ... cazzo?
    
    - Si, cioè no. Non lo so
    
    - Come non lo sai? È un bel cazzo o no?
    
    - Penso di sì
    
    - ahahah forza andiamo di là - dice dandomi praticamente uno schiaffo sul culo e restando con l'accappatoio completamente aperto e facendomi strada.
    
    Torniamo a tavola e continua a versare vino per entrambi, che io bevo aumentando ancora il mio tasso alcolico già alto.
    
    Al secondo bicchiere scontra la bottiglia che in pratica mi si rovescia completamente addosso, infradiciandomi pantaloni, mutande e maglietta.
    
    - Cavolo, mi dispiace - dice con un ghigno - non puoi mica restare così. Vai a farti una doccia, tanto io pulisco questo casino e ti cerco dei vestiti puliti che ti vadano.
    
    - Non c'è bisogno, vado a casa.
    
    - Non se ne parla. Sei ubriaco e non riusciresti neppure a fare le scale e poi voglio portarti i vestiti in lavanderia. È il minimo che possa fare. Forza, vai.
    
    Come sempre, il tono non permette repliche e, tutto sommato, considerando anche la quantità d'alcol ingurgitata, in quel momento non mi sembra una cattiva idea.
    
    Quindi vado in bagno, mi spoglio e comincio a farmi la doccia.
    
    Senza bussare o chiedere il permesso, entra, prende i miei vestiti e li porta via, lasciando la porta completamente aperta e tornando poco dopo.
    
    - I vestiti puliti sono sul letto - dice restando lì a fissarmi sorridendo - e devo dire che effettivamente ho proprio un bel cazzo come hai detto tu prima, soprattutto rispetto al tuo. Ahahah
    
    Cerco di coprirmi il più possibile ...
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