1. La ragazza con l'orecchino di perla - capitolo 8


    Data: 11/08/2021, Categorie: Trans Autore: Bellastronza69, Fonte: Annunci69

    ... la paura di avere un figlio invertito.”
    
    “So bene di cosa parli” mi interruppe.
    
    “Poi a ventiquattro anni provai le calze a rete di mia sorella. La voglia di riprovare i vestiti da donna divenne estremamente forte. Però la prima volta che ho avuto dei vestiti miei è stato qualche mese fa, appena arrivata a Londra. Senza sapere perché, comprai un perizoma, un reggiseno e delle calze. Ed eccomi qua. I miei non sanno nulla. Mio padre morirebbe d’infarto se lo sapesse.”
    
    “Il mio ha già dato” disse sorridendo ironicamente.
    
    “E tua mamma? Voglio dire, ti ho conosciuta che eri donna in pubblico. Lei ha accettato?”
    
    “No. Lei non sa nulla di questa mia vita. Non le parlo da quando mi trasferii dalla signora Jones. Io ringrazio quasi ogni giorno di aver incontrato lei nella mia vita.”
    
    “Caspita. Vorrei davvero conoscerla. Sembra una persona incredibile. Anche Henrietta” le dissi.
    
    “Purtroppo lei non la conoscerai. Henrietta non esiste più.” Si rabbuiò.
    
    “Cosa?”
    
    “Henrietta ha smesso di vestirsi da donna. Non so se non si senta più tale, ma iniziò ad andare all’università e conobbe una ragazza. In università ci andava da uomo. Si è innamorata. Vive ancora con sua madre, ma da quando ha conosciuto questa ragazza non ha più indossato nulla di femminile. Lei si chiama Grace, è una ragazza dolcissima. Spero sempre che sia felice.” Mi disse mentre i suoi occhi fissavano il vuoto. “Però io e la signora Jones ci divertiamo ancora parecchio.”.
    
    “La chiami Signora Jones in ...
    ... privato?” Dissi ridendo.
    
    Rise anche lei. “No, si chiama Martha. Vieni a cena da noi stasera. Che ne dici? Lei sarà felice di conoscerti e anche Henry.”
    
    “Beh, perché no.” Dissi.
    
    “Ad una condizione. Passò a prenderti stasera e andiamo insieme. Ma tu uscirai di qui da donna.”
    
    “Mallory, no. I vicini mi vedrebbero, no.” Risposi.
    
    “Paola. Se continuiamo così, prima o poi succederà.
    
    Facciamo così. Ti porto qualcosa così potrai uscire nascondendoti. Ma poi, appena siamo in strada, tu sarai donna. Ci stai?”
    
    “E va bene.” Le dissi.
    
    “Perfetto. Stasera stacco alle 7 e 30. Alle 8.30 sono qui e andiamo via.”
    
    Mi baciò.
    
    “Cazzo, sono le due! Merda, non ho nemmeno dei vestiti.” Disse completamente spaventata.
    
    “Tranquilla.” Le dissi io sfilandomi il vestitino. Lei era più magra di me quindi le andava più largo e non avendo seno lo scollo non risultava volgare.
    
    “Vai” le dissi e la baciai. “Stasera sono tua.”
    
    “Stasera sarà la notte più bella della tua vita” mi disse lei ed uscì di casa sui suoi tacchi altissimi.
    
    Dopo nemmeno mezz’ora suonarono di nuovo al campanello. Era il corriere ed io ero ancora in perizoma e autoreggenti. 
Gli chiesi di lasciare il pacco giù, infilai dei vestiti da uomo e scesi a ritirarlo.
    
    Aprii il pacco. Al centro troneggiavano due seni finti del colore della mia pelle.
    
    Li tastai. Erano morbidissimi e i dettagli erano incredibilmente precisi.
    
    Presi la colla in dotazione e il foglio delle istruzioni. 
Seguii ogni passo in ...
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