1. La ragazza con l'orecchino di perla - capitolo 8


    Data: 11/08/2021, Categorie: Trans Autore: Bellastronza69, Fonte: Annunci69

    ... disse.
    
    Tolsi il pene. Lei prese il doccino e lo puntò verso la sua bocca.
Riempì la bocca di acqua e poi rimise a posto il doccino.
Senza far cadere una goccia d’acqua, prese per la seconda volta in mezz’ora il mio cazzo tra le labbra.
L’acqua fredda turbinava attorno al mio pene, mentre la sua lingua, bollente, creava un vortice attorno alla mia cappella.
Venni in meno di un minuto.
    
    Lei aprì la bocca e sbrodolò un misto di acqua e sperma.
    
    Finimmo di lavarci e ci asciugammo.
    
    Stava per rimettersi i suoi vestiti sporchi ma la bloccai.
    
    “Perché non metti i miei? Ho qualcosa di pulito”.
    
    Le allungai il perizoma verde che avevo lavato e poi la guardai sorridendo.
“Ora non siamo in un camerino” le dissi con aria beffarda.
    
    Le diedi il vestito di seta che lei aveva indossato quando mi ero recato in negozio.
“Porca” mi disse lei e rise.
    
    Rimase senza calze e reindossò i tacchi.
    
    “E tu? Rimani nuda oggi?” Aggiunse.
    
    “No, ho qualcosa di carino anche io da mettere”
    
    Presi le calze che le avevo sfilato poco prima e poi indossai il perizoma che mi aveva lasciato nella scatola.
Lei lo riconobbe ed ebbe un’erezione che si vedeva benissimo anche da sotto il vestito. Misi i tacchi un reggiseno che recuperai dal cassetto e poi provai finalmente il vestito con scollo ampio che avevo comprato il giorno prima.
La mia assenza di seno fece sembrare lo scollo molto più ampio di quanto fosse in realtà.
    
    “Ci diamo una calmata?” le dissi. “Non possiamo essere a tre volte già ...
    ... prima delle 8. Altrimenti dovrai darti malata al lavoro”
    
    Sorrise e mi baciò.
    
    Andammo in cucina a fare colazione. Io attaccai a lavorare e lei invece iniziò a leggere.
    
    Sembrava stranamente tranquilla.
    
    Poi misi le cuffie per una chiamata di lavoro.
    
    “Buongiorno a tutti” dissi.
Nemmeno il tempo di finire la frase e lei era già con la bocca tra le mie gambe.
    
    La chiamata durò circa trenta minuti.
Lei non tolse mai la testa per tutto il tempo della chiamata.
    
    Appena chiusi la chiamata, lei lasciò la presa e respirò profondamente.
    
    “Fottimi” le dissi.
Allontanai la sedia dalla scrivania, spostai il perizoma di lato e aprii le gambe il più possibile.
    
    Lei apparve da in mezzo alle mie gambe, poggiò le mani sui braccioli della sedia e iniziò a penetrarmi ripetutamente e venne.
    
    Rimasi sulla sedia con lo sperma che mi colava dal buco del culo e continuai a lavorare. Lei si stese sul divano e riprese a leggere.
    
    Alle 13 ritornai da lei, mi stesi sul suo corpo e iniziammo a baciarci.
    
    “Vuoi mangiare o preferisci stare un po’ qui?” Mi disse.
    
    “Qui.”
    
    Non facemmo sesso, ma iniziammo a parlare.
    
    “Da quanto va avanti questa storia?” Mi chiese.
    
    “Cosa?” Risposi.
    
    “Da quanto hai scoperto di essere donna?” Continuò.
    
    “Avevo dodici anni. Quasi per caso mi ritrovai ad indossare l’intimo di mamma. Venni in un suo costume da bagno e lei mi scoprì.
Continuai a farlo per qualche anno, fino ai sedici. Poi mi scoprì di nuovo. Ricordo la delusione nei suoi occhi, ...
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