Io sodomizzata da un aggeggio infernale
Data: 10/08/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Filippa2, Fonte: EroticiRacconti
... assunto.
Proprio la presenza di quelle piccole emorroidi – come peraltro “DIAGNOSTICATO” dal vecchio porcellone, mi aveva consentito di mantenere il mio culetto ancora integro nel tempo, nonostante i vari incontri avuti. Quasi un risultato invidiabile, paragonandolo a quello di tante altre ragazze.
Ero pronta. Iniziai come la prima volta, dolcemente ed alla velocità minima massaggiandomi tutto il corpo. Lubrificai il mio buchetto, poi mi avvicinai a quell’organo ancora vergine, poi con la mano destra spinsi un po’ l’aggeggio mentre premevo verso il di fuori i miei muscoletti. Subii la prima penetrazione. Iniziai ad ondeggiare con il bacino, portandolo questo in su ed in giù, mentre con lo stesso ritmo facevo entrare e uscire l’aggeggio.
Quella situazione iniziava a piacermi. Avevo voglia di fare di più ed aumentai la velocità senza tuttavia mai arrivare la massimo. Poi spinsi il tasto della “estensione”. Una gran bella cosa. Sentivo quell’aggeggio aprirsi e massaggiarmi contemporaneamente. Una grande bella esperienza. Decisa a terminare quel giorno ma con la precisa intenzione di rifare il tutto alla prima occasione possibile, tentai di spegnere il giocattolo. Ma qui la più grande infame sorpresa. Il microinterruttore si era bloccato e non vi era modo di fermarlo. Iniziai a batterlo, a girarlo, a cambiare posizione. Nulla. Quell’aggeggio infernale, oltretutto posizionato nella posizione “estensione” mi stava sodomizzando nella maniera più strana.
Il dolore ...
... intanto stava iniziando a farsi sentire. Pian piano aumentava ed aumentava ancora di più se provavo a spostarmi. Cambiai posizione. Nulla. Tentai di far scivolare un po’ di sapone liquido lungo le pareti, del lubrificante, nulla.
Si era verificata quella condizione paventata dalla mia amica Lina: il blocco del microinterruttore accendi/spegni.
Il dolore era lancinante. Mi toccai con la mano e vidi che iniziavo a sanguinare: una miscela di sangue e liquido bianco iniziava a colare sulle mie cosce.
Mi sentii persa. L’iniziale godimento era ormai un lontano ricordo. Mi rendevo conto di essere stata sodomizzata nella maniera più infame possibile, non da un essere umano, ma da un arnese! Rimasi circa dieci minuti pancia in giù ed attesi che le pile si scaricassero. Poi sfilai quell’aggeggio maledetto.
Mi rialzai con molta fatica e sentivo il mio culo distrutto. Allo specchio era in una situazione indescrivibile. Non potevo far altro che recarmi al Pronto Soccorso.
Con grande sforzo nascosi il vibratore, riunii i letti, presi due asciugamani e li posi dietro, indossai una gonna larga e chiamai un taxi.
Erano le due di notte. Ero sola nel Pronto Soccorso. Qui due infermieri: un uomo ed una donna e due medici, un uomo ed una donna, freschi di laurea.
I due dottori mi vistarono. La dottoressa, quasi vomitando, telefonò al primario. Ascoltai quello che disse: “Un caso grave. La prego venga subito. Intanto provvedo con degli antidolorifici.”
Mi fecero due iniezioni e ...