1. La mammina della mia fidanzata cap. 1


    Data: 09/08/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Lesbo Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    Feci la sua conoscenza il giorno del compleanno della mia fidanzata. Stavamo insieme da tre mesi, ma non ero mai andato a casa sua. Quando Eva compì diciotto anni fece una festa megagalattica nella villa dove abitava con sua madre, nelle colline bolognesi. Ero un po’ restio a presentarmi alla sua famiglia, ma non potevo essere assente nel giorno in cui la mia fidanzata diventava adulta. Era il mese di aprile ed era una serata stupenda, quindi tutti gli invitati stavano in giardino. La maggior parte erano giovani, anche se c’erano parenti più in là con gli anni, zie e zii e persino i nonni. Eva mi presentò a tutti, ma senza dire che stavamo insieme, non era ufficiale, quindi ero solo un caro amico, a me andava bene così. I giovani ballavano e bevevano o piluccavano assaggini mentre parlavano e ridevano. Dei giovani ne conoscevo un po’ e mi ero mischiato con loro evitando i parenti, anche se loro mi guardavano e sorridevano come se sapessero, ma eravamo giovani e molti facevano scommesse sulla durata della nostra relazione, conoscevano Eva e sapevano che era un peperino. Quella che mi guardava con maggiore attenzione era sua madre. Una donna che mi mandò giù di testa fin dal primo sguardo. Definirla bellissima era troppo poco. Aveva quaranta anni, ma chiunque gliene avrebbe dati molto meno. Era completamente diversa da sua figlia. Eva era bionda, con i capelli fini e lunghi, la mamma era un misto di castano tendente al rosso, Eva era alta e con gli occhi celesti, la madre ...
    ... aveva una statura media e gli occhi verdi con qualche riflesso viola. Eva era snella, per non dire magra, longilinea, flessuosa, cosce lunghissime, un bel culetto e poche tette anche se si trattava di incantevoli collinette. La madre era voluttuosa, tante forme ben distribuite, un didietro stupendo, in questo caso dire culo a mandolino era appropriato, cosce formose, un seno magnifico, pelle lattea e qualche lentiggine. Sì, andai giù di testa. Quando Eva mi presentò – lui è Luigi. – La madre sorrise ed io come un ebete non riuscii a dire niente. – Piacere, Cinzia. – Mi ripresi e risposi – Luigi. – – State insieme? – Lei lo sapeva anche se non gliel’avevamo detto. Mi salvò Eva che esclamò – Mamma! – Lei sorrise e non insistette. Verso le ventidue i parenti iniziarono ad andare via e i giovani presero campo e imperversarono con la musica e i super alcolici. Quindi, io sono Luigi, Luigi Martini, all’epoca avevo venti anni anche se tutti me ne davano almeno ventitré. Ero a Bologna per studiare, venivo dal sud. Sono moro, alto, occhi neri, bel sorriso e bel fisico, atletico, ma non muscoloso e tanto meno palestrato, pelle abbastanza scura, mi bastavano due giorni al mare per essere scambiato con un magrebino. All’università andavo bene e studiare non mi pesava. In genere simpatico e sfrontato anche se con Cinzia, la mammina di Eva, al primo incontro avevo avuto una défaillance, mi giustificavo pensando che quella donna era uno sballo, talmente bella da mandarmi in confusione. Infatti ...
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