Al ristorante
Data: 01/08/2021,
Categorie:
Feticismo
Voyeur
Masturbazione
Autore: Laura151079, Fonte: xHamster
... Guarda che bel tavolo ci ha dato, appartati e di fronte al mare".
Lo zio si comportava con classe, ne aveva parecchia. Era un bel personaggio. Non una parola per quello che era successo nel pomeriggio.
Però mi aspettavo prima o poi che ne avessimo parlato.
Infatti.
"Ti guardo, ma sei bellissima, stasera sto facendo un figurone. Mi sento più giovane, mi sento osservato. Ti guardo. È difficile per un uomo starti vicino e riuscire a trattenersi. Mi metti in difficoltà" Mi aveva detto.
"Ho visto oggi". Era stata categorica nella risposta.
Lo zio si era bloccato. Non sapeva come replicare ma riprendendosi aveva risposto;
"Ti ha dato fastidio"?
"No".
L'avevo guardato negli occhi, avevo sfoderato un sorriso malizioso e spudoratamente avevo aggiunto:
"Anzi mi è piaciuto molto. Ero eccitata da morire vederti li"
"Veramente ti è piaciuto"?
"Certo" avevo confermato.
"Cosa hai pensato di me? Hai avuto paura"?
"Cosa vuoi che abbia pensato, avevi voglia come avevo voglia io. In fondo pure io mi stavo masturbando. No non avuto paura. Avevo intuito che non saresti andato oltre ed avevo continuato a masturbarmi. Ero molto eccitata e la situazione mi eccitava sempre di più. Sentire i tuoi sospiri, vedere il tuo arnese. Avrai notato che cercavo di provocarti soprattutto quando ho aperto la bocca. Insomma che dirti mi era piaciuto". Avevo risposto.
"Laura, mi sto eccitando adesso al pensiero".
"A chi lo dici". Gli avevo risposto
"Dico per ...
... davvero, sono eccitatissimo".
"Dico davvero pure io, idem". Avevo replicato
"Dai proviamo ad immaginare di farlo, fammi dire cosa farei adesso con te. Ti va? Posso"?
"Qui a tavola? Ma non riusciamo a toccarci, come facciamo. Però ok ti ascolto".
Lo zio aveva il potere di modificare i miei parametri. Non riuscivo a dirgli di no.
Mi aveva stretto la mano tenendola sempre sul tavolo. La stringeva e la rilasciava, quando la stringeva dava delle spinte.
"Prova ad immaginare che ogni spinta della mia mano è come se il mio arnese spingesse nella tua fighetta. Hai una fighetta bellissima, mi eccita molto quella tua leggera peluria rossa. Lo senti come entra ed esce. Dentro e fuori ed adesso dentro fino in fondo. Ecco adesso te lo spingo, fino in fondo, su e giù, su e giù, su e giù". E mentre diceva questo con la mano simulava sulla mia mano i movimenti.
Era talmente bravo che mi sembrava quasi di farlo.
Il tavolo era defilato e certi movimenti li poteva fare e poi lui aveva alle spalle gli altri clienti.
Chiudeva gli occhi per concentrarsi, mi stringeva la mano. Sentivo le sue contrazioni quando me la stringeva più forte.
Ogni tanto con molta discrezione scendeva con l'altra mano sotto il tavolo probabilmente per sfiorarselo.
Da parte mia ero strabagnata, chiudevo anch'io gli occhi.
Immaginavo quell'enorme pisellone davanti a me e stavolta dentro di me. Mamma mia come saprebbe stato bello sentirlo tutto dentro.
Godermelo centimetro dopo centimetro ...