Il prezzo della sottomissione (parte 1)
Data: 23/05/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti
PROLOGO
Ricordi, le strade erano piene di quel lucido scirocco
Che trasforma la realtà abusata e la rende irreale
Sembravano alzarsi le torri in un largo gesto barocco
E in via dei Giudei volavan velieri come in un porto canale
Tu dietro al vetro di un bar impersonale
Seduto a un tavolo da poeta francese
Con la tua solita faccia aperta ai dubbi
E un po' di rosso routine dentro al bicchiere
Pensai di entrare per stare assieme a bere
E a chiaccherare di nubi
Ma lei arrivò affrettata danzando nella rosa
Di un abito di percalle che le fasciava i fianchi
E cominciò a parlare ed ordinò qualcosa
Mentre nel cielo rinnovato correvano le nubi a branchi
E le lacrime si aggiunsero al latte di quel tè
E le mani disegnavano sogni e certezze (*)
* * *
Vidi il mio amico Giorgio dalla vetrata del bar. Era da solo. Avevo tempo e decisi di entrare per stare un po’ con lui. Da tanto non lo incontravo.
Non feci in tempo a raggiungerlo quando vidi arrivare anche Simona, sua moglie. Ormai ero entrato, così dirottai il mio percorso verso un tavolino d’angolo per non disturbarli ed ordinai una birra.
Conoscevo una parte infinitesimale della loro storia, storia di persone, quella che si cela dietro ad ognuno di noi, storia che entra nell’anima e la ferisce, lasciando cicatrici. Sapevo solo che era una coppia che aveva rotto, a seguito di una crisi dopo alcune avventure sessuali che li aveva coinvolti entrambi, anche se lei con un ruolo più ...
... attivo.
Sapevo anche che erano rimasti in contatto e ogni tanto si vedevano.
Conoscevo Giorgio sin dalle elementari. Con lei non ebbi mai una grande confidenza.
Simona era ancora una donna meravigliosa. Ne ho sempre apprezzate le gambe e le natiche.
Non nego che su di lei avevo fantasticato mirabolanti atti sessuali.
Nemmeno posso esimermi dal dire che durante quella stessa storia sessuale, nota a molti seppur a grandi linee, ho diversamente fantasticato su di lei e, lo ammetto, dimenticandomi di lui, Giorgio, il mio amico.
Osservai il bacio che si diedero sulle labbra, un gesto istintivo di saluto tra persone che hanno una confidenza di vita al punto da diventare un atto formale nella sua forte intimità.
Notai però le due impercettibili smorfie di dolore, come quando inavvertitamente si va a toccare una zona del corpo reduce da un colpo o una lesione.
La loro lesione era nell’anima che, in quel genere di baci, dovrebbe trovare una calma conferma ma, nel loro caso, era una forzatura di intimità persa ed ora cercata, forse disperatamente, forse per tranquillità.
Mentre parlavano sorseggiai distrattamente la mia birra, più concentrato sulle loro espressioni nelle quali mi sembrò di vedere tristezza o rammarico.
Quando Simona se ne andò, raggiunsi il mio amico.
“Ciao, non ti ho visto entrare”.
“Ero seduto là in fondo e stavo per venire da te quando ho visto entrare Simona. Certo che per lei il tempo sembra non sia passato mai, ancora bella e ...