1. Giochi pericolosi


    Data: 22/05/2018, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: Cignonero_, Fonte: RaccontiMilu

    ... scaricare la frustrazione: … Bei dir hab ich die Wahl der Qual Stacheldraht im Harnkanal Legt dein Fleisch in Salz und Eiter Erst stirbst du, doch dann lebst du weiter
    
    Bisse, Tritte, harte Schl’ge Nadeln, Zangen, stumpfe S’ge W’nsch dir was, ich sag nicht nein Und f’hr dir Nagetiere ein
    
    Ich tu dir weh Tut mir nicht leid Das tut dir gut H’rt wie es schreit
    
    Du bist das Schiff ich der Kapit’n Wohin soll denn die Reise gehn? Ich seh im Spiegel dein Gesicht Du liebst mich, denn ich lieb dich nich…
    
    … Ich tu dir weh … nulla di più appropriato…
    
    La notte era calata quando giunsi davanti al cancello scorrevole che dava accesso alla sua villa, si aprì senza bisogno di chiamare; mi aveva sicuramente vista arrivare dalle telecamere di sorveglianza, sogghignai. Percorsi lentamente il viale contornato da possenti pini, illuminati dalle luci gialle dei lampioni da poco accesi, avvertii lo scricchiolare della ghiaia sotto gli pneumatici, superato il viale arrivai in un grande spiazzo dove parcheggiai; uscendo dall’auto sentii l’inconfondibile fragranza dell’osmanto appena fiorito; chiusi la lampo della giacca in pelle, il freddo sembrava penetrare nelle ossa, accelerai il passo, salii i tre gradini dell’ingresso e la porta si aprì ancor prima di avere il tempo di suonare il campanello, venni trascinata all’interno da Marcello, mi spinse contro la porta chiudendola. ‘Sei presa per sempre’ mormorò sulle mie labbra. Mi sentii avvolgere dal suo calore. Il suo ginocchio si stava già ...
    ... facendo strada tra le cosce per aprire le gambe e le mani mi tirarono su la gonna, mi aggrappai al bicipite, per non perdere l’equilibrio. ‘Ho dovuto guidare con attenzione… per via del buio’ balbettai cercando di giustificarmi, come se fossi stata una bambina arrivata in ritardo a scuola. Con una mano sbottonai lentamente la sua camicia bianca, le mani ancora infreddolite, sfiorarono le sue costole, seguii con le dita il contorno dei suoi pettorali scolpiti, poi, perlustrai la schiena dove ritrovai le righe dei graffi che si era guadagnato l’ultima volta. ‘Oh! Non pensavo di averti fatto così male…’ sussurrai, fingendo un tono pietoso, mentre lasciavo scivolare le mani sulla sua cintura. Grugnì mentre tirava fuori la camicetta dalla gonna. “Ogni volta che la mia camicia ha sfiorato le mie ferite, ti ho pensata. Sai… è stato difficile decidere cosa poterne fare di te’. Quando spinse con forza il bacino in avanti, contro il mio addome, potei nitidamente sentire la sua erezione, sobbalzai alla piacevole sorpresa; mi afferr’ i polsi. ‘Ho passato questi giorni interminabili a pensare a come punirti per questo.’ “Che intenzioni hai? Legarmi?’ Chiesi con un sorriso angelico. ‘Sì. Ho preso le misure perché tu non possa ripeterlo.’ Sentenziò a denti stretti. Ci fu un attimo di silenzio, il suo sguardo penetrante mi eccitava, sospirai, continuava a guardarmi negli occhi fino a quando non li posai sulle sue labbra mentre sibil’ ‘Schiava’ Rimasi in silenzio, il mio respiro cresceva, si ...
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