L’innocente Cappuccetto Rosso e il Lupo Cattivo
Data: 23/07/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Sensazioni
Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu
... nessuna occasione. – Hai caldo cara? In effetti la temperatura è piuttosto elevata. Perché non ti togli la felpa? Rimasi in tal modo con la mia leggera t-shirt attillata che non riusciva a nascondere la rotondità dei miei deliziosi, tonici seni e su cui si disegnavano in rilievo i miei capezzoli. – Penso che i tuoi coetanei faranno fantasie su di te e magari, pensandoti, si segheranno. Stento a credere che tu non l’abbia mai fatto sesso; alla tua età di solito i rapporti vengono consumati. – Ma no, nessuno mi considera. – Che strano! Ma non ti piacerebbe…davvero…ehm…scopare? Rimasi muta fissandolo con labbra dischiuse, mentre lui si divertiva del mio imbarazzo. Il professore, mentre mi parlava, fissava con occhi ardenti il mio petto dal respiro sempre più frequente, poi guardando le mie gote infuocate: – Hai ancora caldo? Su mettiti comoda; forse quelle scarpette che hai indosso da tutta la giornata ti faranno bollire i piedi. Perché non le togli? Vista la mia riluttanza, impaziente, mi scalzò. Continuando a fissarmi le estremità, esclamò: – Sai che hai veramente dei bei piedini, posso accarezzarli? So bene che miei piedi tendono a essere odorosi nonostante li tratti con cura e sono stati talvolta motivo di imbarazzo, ma l’uomo sembrò addirittura compiaciuto del pungente caldo effluvio che promanavano una volta denudati, tanto che non solo li prese in mano, li accarezzò ma addirittura premette il suo naso sulle loro piante annusandoli con la stessa voluttà con cui li ...
... baciò, leccò e succhiò prendendoli in bocca. – Lo sapevo che i tuoi piedini dovevano essere fragranti e saporiti, oltre che belli. Mi abbandonai a quel gioco, che non solo contribuì a sciogliere i miei complessi di fronte a quell’uomo capace di valorizzare perfino particolari che mi avrebbero creato non poco impaccio, ma fu persino in grado di suscitare anche un innegabile piacere. La mia agitazione cresceva insieme alla mia voglia, anche se dentro di me si svolgeva una lotta. Era giusto il sentiero in cui mi stavo incamminando? Quell’uomo era un adulto e la cosa non era conveniente, ma nondimeno la mia eccitazione era ormai al calor bianco. Lui, nel frattempo. continuava nella sua azione, mentre mi parlava con tono mellifluo. – Me lo dai un bel bacetto? Me lo merito sai? Gli scoccai un bacio su una guancia. Rise – Adesso te lo do io un vero bacio. Chiusi gli occhi e attesi: ricevetti sulle labbra un bacio, poi la sua lingua mi si insinuò in bocca giocando con la mia. Mi abbandonai a quel gioco ormai cotta a puntino e quando il professore mi sbottonò i Jeans e scostandomi le mutandine, esplorò la mia fighetta bagnata, lo lasciai fare arrendevole, tutta presa dal piacere. Gemevo e miagolavo come una gattina. Succhiai le sue ditta intrise del mio piacere quando me le portò alle labbra. Si divertiva, forte della sua superiorità acquisita, a usarmi come puro strumento per le sue voglie. – Sei una deliziosa figa. Mi sfilò la t-shirt. Nell’alzarmi le braccia, nell’atto di togliermi la ...