Sandra che mi cavalca
Data: 12/07/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Etero
Sensazioni
Autore: il_don_2, Fonte: RaccontiMilu
... avrà avuto una cinquantina di anni, capelli biondi, un aspetto di una che ne ha viste ti tutti i colori, in lei c’era una bellezza sfiorita, probabilmente era una di quelle spendide a 20 anni, molto belle a 25, belle a 30, ma a forza di aspettare il treno che desideravano si erano ritrovate da sole in una stazione vuota. Il tutto unito a poca voglia di studiare, una famiglia di origine modesta e così a un certo punto si trovavano a scoprire che concedendosi guadagnavano più entrambi i loro genitori messi assieme, ma poi non riuscivano a smettere mentre gli anni passavano e la bellezza della giovinezza se ne andava. E così si trovavano a fare da insegnanti di sesso a giovani preti neanche trentenni. Mi spinse la schiena in giù, mi trovai sdraiato sul letto, con un gesto veloce veloce ed efficiente mi slacciò la cintura e mi aprì i pantaloni, il mio cazzo non era ancora duro ma già si stava alzando. Lo esaminò un momento, ringraziai mentalmente la mi scelta di lavarmi bene, sapevo che altrimenti sarei stato spedito a curare la mia igiene, come minimo. Iniziò a massaggiarlo, un poco il cazzo, un poco le palle, fu un attimo doloroso quando me lo scappellò, e inziò a menarmelo. Aveva una vestaglia, io sbirciavo nella sua scollatura, se ne accorse e sorrise, slegò la cintura e in un attimo riuscì a liberarsi dell’indumento. Vedevo i suoi seni, davanti a me, sicuramente dovevano essere stati qualcosa di spettacolari, ed erano comunque belli anche adesso, ovvio non si potevano ...
... confrontare con delle tette di una pornostar magari con 20 anni di meno, ma erano decisamente eccitanti, non particolarmente grossi, con delle areole lievemente più scure e decisamente grandi. Avvicinai la mano, quasi timoroso, li toccai, presi sempre più coraggio, lei mi lasciava fare. Lei mi massaagiava l’uccello, io le tette. Mi spinse la testa tra i suoi seni, sentivo il suo calore, la sua pelle, il suo odore, tutto ciò mi eccitava sempre di più. Non era certamente né stupida né inesperta, guidò la mia mano tra le sue gambe, mi trovai a massaggiarle la figa, lei mi guidava, ma non me ne accorgevo. Il cazzo, nonostante il mio nervosismo, si era alzato e stava gonfiandosi. -Intanto dò un assaggio al tuo amichetto, ti va?,be, amicone, direi… Io non riuscii a produrre altro che un grugnito, e lei si abbassò tra le mie gambe e iniziò a spompinarmi. Non è che avessi molti termini di paragone, per non dire nessuno, a parte l’autostoppista. Tutta la mia esperienza si fermava ai porno e basta. Finii in un ottovolante di sensazioni, ero disteso, guardavo in soffitto e sentivo il mio cazzo venire preso in bocca, l’umido della lingua lungo l’asta, il glande avvolto dalle labbra, ogni momento cambiava la mia percezioni, mi sembrava di percorrere una scala del piacere, salendo un gradino dopo l’altro e questa scala sembrava non finire mai. Ero al limite, tenevo gli occhi chiusi per concentrarmi sulle sensazioni, ma niente, dovevo cacciare il cazzo in una figa. E certamente lei lo capì ...