Sandra che mi cavalca
Data: 12/07/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Etero
Sensazioni
Autore: il_don_2, Fonte: RaccontiMilu
Dopo un fermo non voluto riprendo a raccontare la mia vita, purtroppo non trovo più l’accesso al primo racconto e quindi devo riprendere con un nome nuovo,
Dopo quel pompino ricevuto dalla misteriosa autostoppista rimasi per un certo periodo “fermo”. Ero combattuto tra il mio essere prete e l’essere uomo e maschio. Mi svegliavo la mattina con il cazzo che mi faceva male, bastava vedere un corpo femminile che mi si rizzasse di colpo, creando grandi bozzi sui pantaloni. Era una fortuna che fosse arrivato l’inverno e tra giacche e cappotti indossati da me e vestiti pesanti che mettevano le donne che incontravo il desiderio veniva un attimo controllato, ma mi dovevo continuamente obbligare a fissare visi, quadri o qualunque cosa mi distraesse, un paio di tette, o un culo femminile me lo facevano diventare duro e farlo tornare giù era veramente un’impresa. Fu così che scoprii un mondo di cui avevo sentito parlare solo in confessionale ma che mai avevo vissuto. Iniziai a leggere gli annunci dei siti di incontri. Offerte di travestiti, di orientali, di carne e tette come a un mercato. Per me era più una maniera per sfogarrmi davanti a quelle foto, certamente, ritenevo, non avrei potuto permettermi minimamente le cifre che si chiedevano. O così pensavo. Sempre nei racconti che mi venivano detti durante i sacramenti scoprii la varie categorie, gli operai o i pensionati il più delle volte si tiravano su una per strada, lungo la provinciale e in certe zone ce ne erano a gruppetti, ...
... nigeriane da una parte, sudamenticane da un’altra, albanesi, rumene e via andare. La classe media ricorreva a quelle in appartamento, chi era decosamente benestante passava alle escort per le quali una notte con loro costava ben più di un mese del mio stipendio. Alla fine, una sera decisi di contattare una di queste che lavorava in appartamento, avavo notato che il suo annuncio c’era sempre, al contrario di molte altre che restavano due o tre settimane poi sparivano. La cifra che chiese, stupendomi, non era folle, oramai le seghe erano un inutile palliativo e la preghiera, beh, quella serviva veramente a nulla. Qualche messaggio, ed eccomi, in totale borghese, davanti ad un anonimo portoncino, nervoso oltre ogni limite, un ultimo messaggio e venivo reindirizzato verso un altro ingresso, la tipa non si fidava troppo, ma forse aveva ragione. Mi trovai in una specie di strano locale, una cantina sistemata ad appartamento, certamente nulla di spettacolare. -Ciao, sono Sandra. Avevo i dubbi che si chiamasse così, ma anche io avevo dato un nome falso e un numero di una scheda che avevo preso apposta. -Sei carino, ma non ce l’hai una ragazza? -No Cercava almeno di fare conversazione, ma io ero stoppo nervoso e impacciato per non rispondere che a monosillabi. -Sei veramente un bel ragazzo, lo sai? Sarà piacevole, vedrai, anche per me. Intanto le passai le banconote che tenevo in tasca. Mi accompagnò nel sedermi sul letto, forse un altro poco e le gambe non mi avrebbero retto. Sandra ...