Transinferno
Data: 11/07/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: UnoSguardonelBuiodellaNotte, Fonte: RaccontiMilu
... mento quasi. Sembravano scoppiare e sembravano molto più grosse di quanto fossero, anche se erano già molto grosse di loro. In faccia era super truccata. Sembrava una vera trans-mignotta. Mi faceva impazzire. Spesso eravamo usciti con lei conciata così e tutti ci guardavano con un misto di schifo e divertimento. Ma ormai la mia dignità non esisteva più da tempo. Nel quartiere tutti sapevano che ero la cagna di Cassio, probabilmente lo sapevano ormai anche i miei genitori che abitavano da tutt’altra parte a Roma. Mi fece cenno di seguirla in bagno e, col cazzo barzotto, si fece una lunghissima pisciata guadandomi bene negli occhi. Sapeva bene che a un suo ordine sarei corso in ginocchio per succhiarglielo’ anzi per bere direttamente da quella canna tutto il piscio, eppure non mi diede alcun ordine. Si sgrullò il cazzo, senza pulirlo, facendo cadere alcune gocce a terra dove avevo lavato poche ore prima, abbassò la tavoletta e si mise seduta tenendo sempre il pacchettino in una delle mani. Mi fece cenno di avvicinarmi e io sgattaiolai fin da lei. Mi inginocchiai mentre Cassio, con l’unghia smaltata rosso fuoco, mi indicava il pavimento ai suoi piedi, quindi scartò il pacchetto e mi mostrò il contenuto: un regalo per me? Forse. Era comunque una cintura di castità di quelle che, proprio in quel periodo, iniziavano a diffondersi. L’avevo vista in qualche video o nei sexy shop dove Cassio mi mandava a prendergli del materiale per lavoro. Oppure in quei negozietti vicino alla ...
... stazione Termini in cui si trovavano parrucche e scatole con centinaia di preservativi di bassa qualità. Non avevo capito bene cosa volesse farci ma lei non si perse in chiacchiere, si fece baciare l’uccello quindi disse che, dovendo partire presto, stavolta voleva lasciarmi un ricordo di sé. Mi costrinse in piedi e, con qualche difficoltà, mi montò la gabbietta sull’uccello, bloccandola con un lucchettino, quindi mi costrinse a inginocchiarmi di nuovo. La sentivo stretta attorno al cazzo e scomoda. ‘stavolta sei in gabbia, erragasso. Non mi va che te giri todo el quartiere, no, toda Roma a fare la troia. Tu eres mio! Entiende? Me porto via le chiavi e si quando torno non trovo el luchetto intecro te mato, capito, rotta in culo?’ Mi aveva tirato un po’ i capelli e schiaffeggiato col cazzo mentre parlava, guardandomi come un macellaio allo scannatoio pronto al suo lavoro. ‘come vuoi, Cassio.’ avevo risposto completamente sottomesso. Ero un po’ eccitato e la gabbia stringeva attorno all’uccello. ‘ma come farò a” Mi diede uno schiaffo azzittendomi, quindi mi tirò la testa sul suo cazzo che, intanto, come ai vecchi tempi, era diventato duro, anzi durissimo, e puntava dritto verso di me. Le feci uno dei miei migliori pompini riuscendo a ficcarmi tutta l’asta in bocca mentre spruzzavo saliva e poi sborra dalle narici. Ci misi tantissimo a farla venire. Una volta finito lei mi lasciò in gabbia, il volto sporco di sborra e saliva, devastato, e mi salutò andandosene a dormire. Sbatté la ...