Transinferno
Data: 11/07/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: UnoSguardonelBuiodellaNotte, Fonte: RaccontiMilu
... le inculate a sangue, le botte, soprattutto le botte, diminuirono pian piano, forse perché avevo smesso di opporre anche la minima resistenza che avevo opposto in passato o forse perché Cassio aveva ormai capito che del vecchio Fabio era rimasto ben poco. Ovviamente ero e sarei rimasto sempre sottomesso a Cassio e al suo durissimo cazzo, però in maniera diversa. Mi resi conto di come le cose stessero cambiando quando Cassio iniziò a picchiarmi soltanto se veramente incazzata. Accadde, per esempio, quando un cliente se ne andò senza pagare, fuggendo lesto quasi fosse una lepre. Quella sera mi toccò di nuovo la cinghia. Senza motivo. Ma ormai erano casi sporadici. Divenne quasi dolce, a volte il cambiamento era così strano per me che, ormai, dopo quasi un anno, iniziavo ad abituarmi all’essere trattato come una merda. Forse mi stavo auto convincendo di esserlo davvero, una merda. Di sicuro avevo ormai capito che ero un frocio. Cassio mi chiamava spesso così in quei tempi: ‘Frocio! Ehi frocio! Frocio vieni qui! Frocietto vai di là! Frocio succhiami le palle! Frocio bevi tutta la sborra! Frocio lecca la tazza del cesso!’ Le cose erano sempre negative, assolutamente negative, eppur migliorarono. Divenni bravo come casalinga e come puttana. Ormai avevo imparato così bene a succhiargli il cazzo che facevo molta meno fatica. Sapevo fare affondi magistrali con risucchi da oscar. A volte mi sorprendevo, mentre stiravo i vestiti di Cassio, a fantasticare su come avrei fatto faville ...
... nel mercato del porno gay americano. Il cazzo di Cassio era diventato lo scettro del suo potere su di me e io, da brava troia, lo veneravo senza riserve. A volte lo sognavo, altre mi masturbavo eccitato al pensiero di quando Cassio me lo avrebbe dato anche perché, mentre le cose cambiavano, cambiava anche il nostro rapporto e le lunghe inculate quotidiane lasciarono spazio a una routine tediosa e Cassio, stanca per il via vai di clienti, spesso non si prendeva più cura di me. Quello che non colmò più con botte e cazzo, fu colmato però, come dicevo, da una strana dose di dolcezza. Lo spartiacque nella nostra storia avvenne nell’inverno. Poco dopo aver festeggiato l’anniversario della nostra conoscenza con una lunga inculata in cui però, stranamente, Cassio non mi riempì il culo né tantomeno la bocca di sborra ‘ veramente strano in quel periodo! ‘. Decise che mi sarei vestito bene e, visto che i soldi in casa li portava soltanto lei, ero infatti recluso e potevo uscire soltanto dietro suo ordine per sbrigare commissioni e quindi non potevo lavorare, mi comprò un ottimo vestito: giacca e cravatta molto eleganti che, in qualche modo, una volta che mi fissai a lungo allo specchio, mi restituirono un grammo delle tonnellate di dignità che avevo perduto. Ripensavo al passato, mentre mi guardavo nello specchio della sua camera da letto, e mi chiedevo chi fosse quel Fabio che ricordavo. Il Fabio di scuola, dei miei genitori, di Dany’ Adesso alle memorie del passato s’era sovrapposto il ...