1. La prima volta con un Black. Seconda parte.


    Data: 05/07/2021, Categorie: Cuckold Sesso di Gruppo Autore: Baxi, Fonte: RaccontiMilu

    ... al cioccolato, vorrò anche la tua. Vi avrei voluto ancora dentro, ma mi sento tutta sconquassata. Avverto dolori dappertutto ed ho quasi paura che mi avete davvero rotto il culo, ma non me ne importa, va bene così!»
    
    Lui mi guarda ed io gli sorrido.
    
    «Amico mio, ti conviene lasciarti andare. Quando decide che vuole farti un pompino non hai scampo! Più cerchi di resistere e più ti farà impazzire».
    
    Lei lo succhia con vigore. Vedo le guance infossarsi mentre cerca di aspirare il glande. Lui sorride e poi lo prende in mano. Si sega velocemente, mentre lei gli succhia solo la punta e, poco dopo, lo vedo tendere il corpo, per poi eruttare in bocca a mia moglie una buona quantità di crema bianca e densa. Di colpo le sue guance si gonfiano, indice che le sta riversando in bocca una bella sborrata. Lei non ne perde nemmeno una goccia. Lecca e ripulisce tutto, poi si gira verso di me, che mi distendo supino. Mi afferra il cazzo bello duro e si mette a succhiarlo. Amir le ispeziona il culo e poi la fica.
    
    «Hai solo la fica molto arrossata, gonfia e tumefatta. Un po’ di crema di quella per le mani, quella che usi d’inverno, e sarai subito a posto. Anche il tuo culo è a posto, non ci sono lacerazioni. Per due o tre giorni, ti consiglio di seguitare a fare solo bocchini, altrimenti non riuscirai a lenire l’infiammazione».
    
    Le stampa una bella pacca sul culo e va a farsi la doccia. Irene mi guarda compiaciuta e poi ricomincia a succhiarmi anche l’anima. Le sborro in gola nel ...
    ... preciso momento in cui Amir torna dal bagno. Lei mi lecca e pulisce tutto e poi si mette seduta sul letto.
    
    «Bene, adesso che ho avuto la crema da due splendidi cannoli, vorrei del caffè!»
    
    Ci mettiamo a fare colazione sul letto insieme, cazzeggiando allegramente. Poi mentre accompagno Amir a fare le ultime spese, lei ci prepara un bel pranzetto e nel primo pomeriggio, passiamo a salutare Marco direttamente a casa sua. Ci accoglie nel salone e la sua signora ci offre del caffè e conversa con noi amabilmente. E’ una bella donna che si nasconde sotto abiti molto semplici, ma che non riescono a celare lo splendido corpo che si intravvede.
    
    «Ci è davvero dispiaciuto non poterlo ospitare noi, ma nostro figlio era malato e siamo stati molto felici che lo abbiate fatto voi».
    
    Parla a bassa voce, ma il tono è quello di rammarico, di chi è convinto di aver perso una bella opportunità. Lui annuisce e poi si complimenta con Amir.
    
    «Ho saputo che hai ottenuto il massimo dei voti: non ne avevo dubbi. Vorremmo averti a cena questa sera, ma, da quello che ci hai detto, il tuo volo parte alle ventuno e quindi non c’è possibilità di festeggiare con te. Se ti fa piacere potremmo accompagnarti noi all’aeroporto».
    
    Mentre parla mi guarda e poi mi invita a seguirlo nello studio. In realtà ci fermiamo a metà del corridoio.
    
    «Vorremmo avere la possibilità di fare anche noi una piccola festa con lui. Inoltre voi avete già fatto tanto che ci sembra giusto almeno offrirci per accompagnarlo a ...
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