1. Io e Andrea. Capitolo quattro


    Data: 02/07/2021, Categorie: Trans Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti

    ... bagno. Aveva ragione, dovevo sapere qualcos’altro di lei, anche se sicuramente non si limitava a questo aspetto fisico che mi sembrò subito scontato e che la mia passione nei confronti dell’oggetto del desiderio, mi aveva impedito al momento di valutare. Beh, me ne sarei fatta una ragione, ad estreme esigenze avremmo risposto in altro modo; sorrisi al pensiero della sua bocca sul mio arnese come “risposta alle estreme esigenze”. Uscì dal bagno dopo quasi tre quarti d’ora. Avrei dovuto abituarmi mi disse, magari in futuro avrebbe puntato la sveglia per non rubarmi tempo.
    
    Non ci penso nemmeno le risposi! Adesso vestiamoci ed usciamo cercando di vivere al meglio quello che ci resta della giornata. Si vesti come la sera prima, con la luce del sole sembrava ancora più bella, tenne i capelli sciolti morbidamente ad incorniciarle il viso e gli occhi, adornati dal mascara esibivano tutto il magnetismo di quel fascino femminile che mi rapiva la mente. Sarei rimasto li a guardarla come la prima volta al mare. Mi scosse richiamando l’impegno che lo stomaco richiedeva e in cinque minuti a piedi, con lei a braccetto in equilibrio su quei tacchi, ci trovammo davanti al ristorante. Già all’ingresso Andrea era oltremodo affascinata dall’enorme acquario che costituiva il pavimento.
    
    Ci portarono al nostro tavolo ed iniziammo a parlare più che a mangiare. Non ricordo cosa si ordinò ne quanto pagai, so che piluccammo qualcosa ed i piatti vennero portati via quasi sempre intatti. Fummo ...
    ... gli ultimi a lasciare il ristorante e Andrea aveva gli occhi lucidi per la commozione ed il pianto. Cosa c’era da sapere? Aveva un trascorso di tossicodipendenza e per mantenersi, per qualche anno si era data “alla vita”. Adesso, libera e pulita aveva paura di tutto quello che avrebbe trovato perché non sarebbe stata accettata per quello che era e soprattutto per il suo passato. Ecco, concluse come se ci fossimo svegliati in quel preciso momento; ora sai tutto e penso questo abbia messo una seria ipoteca sul futuro della nostra storia.
    
    Ammisi di essere stato scosso da quell’amara verità e di non aver riconosciuto, (accecato da altri aspetti), i segni delle fiaccature lasciate dalle ripetute punture sul braccio destro. Ma sapendo tutto, soprattutto che lei aveva ricominciato a vivere, volevo essere parte di quella rinascita e intendevo presentarla in famiglia, magari come amica per cominciare, ma la desideravo partner della mia vita. Tornammo in albergo e come la cosa più normale potesse accadere, ci ritrovammo a letto nelle braccia l’uno dell’altra. Ci baciammo lentamente, poi sempre più appassionatamente. Dai piccoli bacetti sul volto e sul collo, al limonare tradizionale fino ad arrivare al suo gioco del lecca mordi e succhia labbra e lingua! Che libidine pazzesca.
    
    I vestiti evaporarono dai nostri corpi in un baleno. Il profumo di marca che avevo intravisto su una minuscola bottiglia sul lavandino, era esaltato dalla pelle di Andrea e me ne inebriavo. Riempiendone le ...
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