Quel che è fatto è reso 3 - Racconti Erotici

Quel che è fatto è reso 3

... di tutte, oggi; ha vissuto, ha sofferto, è forte e determinata.”

“Di fare la corte a me, senza divorziare, non ti viene proprio in mente?”

“Non posso corteggiare una ragazzina che dipende da me, fa i capricci pensando di ribellarsi e intanto cerca falli giovani per sentirsi di nuovo ragazzina; se tu fossi in grado di presentarmi una donna diversa, matura, decisa, forse potrei farci un pensierino; tu sei bellissima, come certe carte per i pacchetti a Natale; ma dentro non c’è gran che, forse qualche zuccherino ammaliante; perdonami, ma sai che dico sempre la verità; sarei felicissimo di fare la corte a una donna bella e intelligente; tu sei bella … e basta.”

“Lo sai che mi stai uccidendo?”

“Preferisci che menta e ti racconti che sei superintelligente solo per farti contenta?”

“No; voglio che mi cambi dentro, che fai emergere la mia intelligenza, la mia cultura, la mia capacità di stare al tuo fianco, non dietro né davanti a te, ma con te; voglio che mi massacri come stai facendo, ma che mi fai anche crescere, come hai fatto in questi giorni maledetti. Voglio che non te ne vai, a costo di vivere da separati nella stessa casa e lasciarmi imporre tutte le tue amanti; me ne frego del sesso ed anche dell’amore; voglio la tua intelligenza che alleva ed educa la mia. Riesco a fami capire?”

“Se non ci metti amore, né il sesso né l’intelligenza né qualunque altra qualità o capacità o funzione può esistere.”

“Questo ormai l’abbiamo capito tutte, non solo io; ma la ...

... domanda è un’altra; mi ami ancora, tu?”

“Ti ho amato, ti amo e ti amerò sempre, al punto che per amore rinuncerò a te, se sarà necessario.”

“Sai, sto imparando adesso cosa significa amarti; e ora so che ti amavo quando mi opponevo a mio padre per averti; che ti amo quando ti imploro in ginocchio di perdonare un errore stupido; che sono pronta ad amarti, qualunque cosa tu faccia; Rolando, non ci sto a perderti; difenderò quest’amore con tutte le forze, ma anche con tutte le umiliazioni che fossero necessarie. Ti è chiaro, amore mio? Non ti appartengo ma mi sento tua, totalmente; non voglio possederti, ma sentirti vicino mi dà forza; non ti lascio andare via, non me ne vado; stiamo insieme e cambierò, anche totalmente, per camminarti a fianco, finché ce la faremo.”

“Ofelia, ti faccio un giuramento e sappi che non giuro mai con leggerezza; tu mi stai chiedendo di accettare un azzardo il cui enorme pericolo è tutto a mio carico; in questo momento, ho tutte le carte per lasciarti al tuo destino e vivermi il mio con un’altra meno pericolosa, per lo meno; hai preso coscienza che cerchi un partner debole per dominarlo e che quest’ansia non la cancellerai facilmente; la cosa migliore sarebbe che divorziassimo e tu ti cercassi il ragazzino che vuoi.

Tu mi chiedi non solo di cancellare l’errore precedente, ma anche di affrontare il rischio che tu ripeta quella scelta; è come se chiedessi ad un individuo normale che tu hai fatto cornuto, non solo di dimenticare le corna, ma di ...