La trasformazione di Jennifer – Cap.7
Data: 19/05/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: me1268, Fonte: RaccontiMilu
... appoggiò delicatamente la punta al collo e discese lungo la spina dorsale facendo scattare un brivido di paura e di piacere. Poi con voce fredda le ordinò di tenere il collo dritto e il mento in alto. In quel modo le tette salirono un altro po’ e i capezzoli le fecero ancor più male. Jennifer decise che qualunque cosa fosse successa non gliela avrebbe data per vinta, non avrebbe pianto e non si sarebbe disperata. Sarebbe stata li a schiena dritta e mento alto. Mentre pensò a questo sentì un terribile sibilo, e poi un bruciore intenso, acuto, doloroso che partiva dalla parte bassa del seno sinistro e si irradiava fino al cervello. Voleva urlare e piangere ma resistette. Quel dolore non era ancora finito e si stava irradiando in tutti i gangli nervosi del cervello, quando udì un altro sibilo che le colpì sempre il seno sinistro. Lei non lo sapeva, ma il colpo inferto era esattamente sopra il precedente. Il dolore fu peggiore del primo, proprio perché era riuscito a colpire lo stesso punto. Amilcare era metodico nei colpi, sia nei tempi che nei punti. Aveva un timing perfetto, e riusciva sempre a prendere gli stessi punti. Al settantesimo colpo, Jennifer non ce la fece più. Si accasciò da un lato e pianse come una bambina. Singhiozzava per il dolore, e Amilcare, sadico, anziché fermarsi, la prese per i capelli la tirò in alto, e colpì di nuovo per altre 5 volte lo stesso punto. Quella parte di seno era oramai blu e Amilcare ne fu soddisfatto. Tirò fuori il suo membro, ...
... bello duro, prese Jennifer per i capelli e le disse: succhia cagna. Le labbra di Jennifer erano serrate. Non le voleva aprire guardò Marco che non disse e fece nulla. Amilcare le aveva messo la punta sulle labbra e spingeva. Ma lei non dischiudeva la bocca. Il sadico vibrò in alto la frusta pronto a colpire nuovamente e allora Jennifer si decise, aprì la bocca e accolse dentro di se il suo capo e il suo padrone. Dopo pochi minuti fu inondata del seme di Amilcare e inghiottì tutto.
Amilcare si sedette sul divano e Jennifer si accasciò a terra, distrutta per il dolore e per l’umiliazione di averla data per vinta a quel sadico bastardo.
Marco parlò per primo:
–Cosa ne pensi? Può essere un buon prodotto?
–Direi di si, dobbiamo ancora sgrezzarla un po’, non resiste tanto al dolore, ma può andare. I pompini li fa bene, e ho visto che ormai dietro l’hai allargata per bene. Dovrò frustarla tutti i giorni per fortificarla.
–E questo ti diverte molto eh – e rise di gusto
–Eh si Marco ho anch’io le mie debolezze… ridendo pure lui
–Bene affare fatto allora?
–Affare fatto, tu e la tua puttana avete guadagnato un bel po’ di soldi
–Ottimo dai, vuoi qualcosa da bere?
–No grazie, vado da Carla, perché voglio sfogarmi un po’ visto la spesa che ho sostenuto oggi
–Povera Carla
–E’ una bella cosa
–Vero
Si salutarono e Amilcare se ne andò.
Marco tornò da Jennifer che era dolorante a terra, aveva in mano una crema lenitiva. Si abbassò le staccò tutto ...