1. Surfin' - 9


    Data: 18/06/2021, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    Vago per le strade di Corralejo verso l'ostello. Di solito a questo punto avverto la stanchezza della lezione di surf, ma ora non la sento, ho altro cui pensare. Ho negli occhi l'immagine di quella ragazza tedesca e non riesco a togliermela. Mi costruisco un film mentale nel quale la blocco, la tiro verso di me e lei mi lascia fare. Dubito enormemente che ciò potrebbe mai accadere, ma sognare non costa nulla. "Non scappare, mi piaci, mi piace come sei arrossita. Sì ho appena fatto un pompino al nostro istruttore nel capanno, baciami, ho ancora il suo sapore nella bocca. Lo vuoi condividere? Ti piace farti venire in bocca? L'hai mai fatto? Hai mai baciato una ragazza? O hai occhi solo per tuo padre?". Sogno di portarmela in un posto al riparo dagli sguardi di tutti e di farmela lì, in piedi, accarezzando le sue curve e il suo corpo morbido, baciando e mordendo il suo seno già così grande, istruendola con le stesse parole con cui ho istruito Gretchen la notte scorsa, "adesso toccami anche tu", ansimando insieme con le labbra che si sfiorano. E proprio perché ho ancora il sapore di Patrick in bocca nella mia sceneggiatura ci metto anche lui, che ci guarda e ghigna arrogante quando, una volta finito con la ragazza, mi volto e gli dico "scopaci, non lo vedi che siamo due zoccole?".
    
    Dio, ho una voglia terribile di arrivare in camera e masturbarmi. Dio, ho i capelli che devono essere un disastro. Dio, sono in uno stato tale che persino il gesto di cercare l'elastico per farmi la ...
    ... coda, gesto che avrò fatto un milione di volte, diventa un pretesto per continuare a eccitarmi. Sì perché se me la fossi fatta prima, la coda, Patrick avrebbe potuto afferrarla mentre glielo succhiavo, trattarmi ancor più da "salope" di quanto abbia fatto. Dio, se continua così arriverò all'ostello con una macchia scura sul cavallo dei pantaloni della tuta.
    
    - Oh! Una lezione ti distrugge così?
    
    - Veronica... - rispondo come se mi fossi svegliata in quel momento.
    
    - E' mezz'ora che ti chiamo - dice indicando il marciapiede dall'altra parte della strada.
    
    Ride, di riflesso le rido dietro anch'io. Le faccio un cenno come a dire che non avevo sentito, "scusa, sì, sono un po' stanca". La guardo bene: un maglioncino corto color oro con lo scollo a V, i leggings, le sneakers, una giacca di quelle tipo militare. Due sacchetti della spesa in mano e borsa in spalla. I capelli ondulati che le scendono sulle spalle. Non è truccata, forse giusto un po' di lucidalabbra chissà perché, qualche perlina di sudore sulla fronte. No, nonostante lei mi piaccia molto e io sia in queste condizioni non penso a lei da quel punto di vista. Sarà la sorpresa, sarà che trovarmela di colpo davanti ha interrotto la mia porno-sceneggiatura, non lo so. Penso piuttosto che è la prima volta che la vedo senza "uniforme" da barista, in una versione così domestica.
    
    - Reggi un attimo, vuoi? - dice porgendomi la borsa e posando i sacchetti per terra - oggi al sole fa un caldo della madonna.
    
    Si sfila ...
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