1. Vita col Trans


    Data: 12/06/2021, Categorie: Trans Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu

    ... dentro. Col cazzo fisso, ben piantato nel culetto, piena del mio seme, si chinò e ci baciammo a lungo, come due veri innamorati.
    
    Non sapevo come definirci… ma lei semplificò le cose e mi disse se ci volevamo mettere insieme, sul serio, almeno per un po’. Accettai, anche se non sapevo bene come gestire questa cosa.
    
    Diventammo amanti, diventammo affiatati, lei mi insegnò un sacco di cose sul suo modo di vivere il sesso.
    
    Mi spiegò, ad esempio, perchè le piacesse venire sempre prima di me. Mi spiegò che così, lei non provava più niente della sessualità maschile: la voglia di schizzare, di inseminare, tipicamente virile. Dopo sborrato, lei diventava solo oggetto di piacere, sottomesso e prono al mio cazzo, e questo la faceva sentire più femmina che mai.
    
    Essere la “donna oggetto”, il terrore nella mentalità per le ragazze di oggi, rappresentava per lei una gioia infinita e un enorme soddisfazione sessuale.
    
    Il tempo passava, diventammo una bella coppia, frequentavamo anche nuovi amici.
    
    Ma intanto sentivo che nel nostro rapporto mancava qualcosa… la mia ritrosia nei confronti del suo pene, nell’intimità era diventata insopportabile. Era ovvio che passando ore d’amore insieme, dormendo nello stesso letto, spesso nudi, il suo sesso fosse sempre a portata di mano, ed io passavo il tempo a schivarlo cercando di non sembrare offensivo.
    
    Il mio blocco era solo psicologico, ormai le volevo molto bene, avrei fatto di tutto per lei, ma non trovava il coraggio per ...
    ... sbloccarmi. Ovviamente ne avevamo anche parlato, tra noi. Lei mi disse che non mi avrebbe mai forzato, anzi, aveva paura che io, per questi motivi, la lasciassi. Però, altrettanto sinceramente, le sarebbe piaciuto che tra noi non ci fossero più ostacoli, nessuna ritrosia.
    
    Insomma una vera coppia non dovrebbe avere zone off-limits o zone erogene tabu!
    
    Aveva perfettamente ragione, lo sapevo.
    
    Era quasi estate, eravamo andati a ballare in una di quelle discoteche di fronte alla spiaggia. Ogni tanto le coppiette si appartavano nel buio discreto, lasciandoci la musica alle spalle.Quella sera la presi per mano e la portai vicino al mare. Ci baciammo, poi iniziai a tirarle su la minigonna di latex. Lei lasciava fare, non si tirava mai indietro quando volevo farmela… ma rimase molto sorpresa quando, invece di voltarla, le cercai sotto le mutandine e le presi in mano il cazzo.La sentii trattenere il respiro, ma non disse niente, solamente mi baciò con magior passione. Ma io lasciai la sua bocca e, lentamente, mi misi in ginocchio. Una cara amica mi aveva insegnato… per prima cosa, scesi molto sotto linguine e mi misi a leccarle lo scroto, teso e piccino. Sentivo l’asta, turgida, a pochi millimetri dalle labbra. Lo baciai, finalmente. Baciai il suo cazzo, caldo e spesso, una vera asta, e invece di provare ritrosia, mi accorsi che l’eccitazione mi insegnava a lasciarmi andare, così salii e quando mi trovai il glande di fronte, chiusi gli occhi e lo presi in bocca.Non le feci altro, solo ...
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