1. Vita col Trans


    Data: 12/06/2021, Categorie: Trans Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu

    ... le palle, leccava e baciava i lati dell’asta, con la punta della lingua mi lavorava il glande rubizzo, e poi mi faceva la pompa. Ne prendeva prima poco, poi tanto… fino nel profondo della gola, sembrava assetata del mio cazzo.Dopo riprendemmo l’inculata ma stavolta dirigeva lei.Spostammo il tavolino e mi distesi sul tappeto, lei si voltò, e di spalle, si chinò sul pescione, infilandoselo da sola nel sederino. Penso che fece così, affinché io vedessi tutto e bene. Poi si voltò, di fronte a me, e con le mani sul mio petto, si rimise il cazzo nel culo, senza nemmeno usare le mani, lo catturò direttamente con una specie di danza arrapante. Riprese ad andare su e giù, mentre io le martoriavo le tette…Poi mi chiese se mi dava fastidio se si liberava delle mutande… io ormai non me la sentivo di contrariarla… nonostante i miei pregiudizi, Francesca mi aveva dato tanto, mi aveva dato tutto!Le dissi che era ok, anche se avevo un po’ di titubanza.Con sgomento mi accorsi di due cose contemporaneamente, la prima è che ssotto la coppa del perizoma Francesca nascondeva una cazzo superbo; era barzotto, non durissimo… ma, la seconda cosa che scoprii, era che vedere quel suo coso bruno e ballonzolante, non mi dava alcun fastidio, anzi, mi eccitava da morire. Lei sedette nuovamente sul pene; ora era un ossessa e si vedeva che non si dedicava solo al mio piacere ma anche al suo… socchiuse gli occhi e mentre scendeva e saliva dal cazzo in maniera dolce e ipnotica, si cominciò a ...
    ... masturbare.Dall’estasi sul suo volto bellissimo capii che voleva venire. – Posso? – mi disse con voce roca, rotta dal piacere.– Sì, sì, fa ciò che devi… – dissi senza pensare a niente. Allora Francesca si poggiò sulle ginocchia, in modo che di mio, nell’ano, accoglieva solo la “capocchia”… allora, il suo cazzo s’inturgidì e divenne grosso e duro, quasi più grosso del mio, che non ce l’ho certo piccolo. Si trastullava velocissima; io le stringevo le zinne, ma non osavo toccarla più in giù.Pose la sinistra a coppa, sotto, il suo pene pronto… capii e le spostai la mano. – Non ti preoccupare, vieni libera, vienimi sulla pancia. Voglio sentire il tuo piacere.Era verò. Qualcosa dentro di me aveva spostato il mio concetto di desiderio; non avevo il coraggio di toccarla ma vedere il suo cazzo mi piaceva, mi eccitava, e non saprei dire perché, ma avevo voglia del suo sperma.Fu così che lo provai! Provai la sensazione, tutta femminile, di sentirmi sborrata addosso. Francesca non veniva da giorni, anche lei, così la riserva era “piena” e gli schizzi partirono copiosi, fino al mio viso e incredibilmente alla mia bocca.Il suo sapore era incredibile e nuovo per me, ero troppo eccitato per “schifarmi”, me lo tenni sulla lingua senza vergognarmi. Frà dovette amarmi molto per come mi comportai. Nonostante fosse venuta, si dedicò tutta a me, come fosse ancora più eccitata.Riprese a ficcarsi il mio pene mollemente, metodicamente, finché, mantenedo sempre lo stesso, inesorabile, ritmo, mi fece venire tutto ...
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