Il rider indiano
Data: 08/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: benves, Fonte: Annunci69
... inebriava.
Sono stata sempre fedele a mio marito ma quella sera, l'idea di quel ragazzo così timido, con quei pettorali scolpiti mi mandò in tilt.
Vedendolo infreddolito provai ad offrirgli del tè che però rifiutò, così provai con qualcosa di più forte, del cognac ma rifiutò anche quello.
Provai con la grappa, ne avevo una che aveva distillato mio suocero e sapevo essere forte, l'avrebbe riscaldato.
Quest'ultima offerta parve essere gradita così, mi recai al mobile bar e presi la bottiglia con 2 bicchierini (si sa che non si deve bere mai sa soli).
Raja ne bevve subito un bicchiere ed io con lui ma, al secondo bicchiere io stavo già perdendo la pur poca lucidità iniziale.
Raja riscaldatosi slacciò l'accappatoio, mettendo in evidenza dei boxer con all'interno un pacco veramente importante.
Le gambe muscolose, il petto scolpito e l'idea di scoprire quel pacco mi fecero perdere ogni freno inibitore.
Con la scusa di sentire se era asciutto misi una mano sui suoi pettorali, poi scesi verso l'ombelico ed infine, in modo del tutto sfacciato poggiai la mano sui boxer
“anche questi sono fradici, perché non li togli”?
Raja sgranò gli occhi
“dai potresti essere mio figlio, così ti ammali e poi, non lavori” riuscii a dirgli
Ero riuscita a convincerlo, si ricoprì con l'accappatoio e se li sfilò porgendomeli
Io li presi e li portai in bagno, pensando alla prossima mossa da fare una volta tornata in salotto
Mi venne in mente la pizza
La portai in ...
... salotto offrendomi di dividerla con lui
Raja accettò
Mangiammo mezza pizza ciascuno poi, sbadatamente (si fa per dire) feci cadere del pomodoro sull'accappatoio e, con la scusa di pulirlo, ricominciai a toccarlo.
Non ho idea se il ragazzo capì l'antifona ma, tant'è che mi lasciò fare
Pian piano riuscii a toccargli il ginocchio poi, con la scusa di saggiare se si stava asciugando feci salire la mia mano sulla coscia e pian piano...arrivai al suo uccello
Raja a quel punto sgranò gli occhi ma io, con aria molto materna lo rassicurai.
Saggiai il suo cazzo con estrema cura
Aveva proprio un bell'arnese da moscio, figuriamoci da ritto pensai
Pian piano, stuzzicandolo, accarezzandogli le palle, presi in mano quell'asta che, sotto le mie sapienti carezze stava sempre più prendendo consistenza
Mi ritrovai così a masturbarlo, con lui che appoggiata la schiena al divano, aveva gli occhi chiusi beandosi di quel massaggio inaspettato
Ormai eravamo in confidenza così, Raja si slacciò del tutto l'accappatoio, mostrandomi uno stupendo randello color cioccolata
Notai subito che il ragazzo aveva ancora il frenulo attaccato al glande
“caspita questo è ancora vergine” pensai eccitandomi ancor di più
Mi chinai su di esso
Dapprima detti dei lievi colpetti con la lingua sulla cappella paunazza e poi finalmente, lo accolsi in bocca, continuando a massaggiargli le palle
Iniziai così uno stupendo pompino mentre sentivo le mie mutandine zuppe di umori
Non ...