1. Conoscenza diretta.


    Data: 08/06/2021, Categorie: Lesbo Autore: Margie, Fonte: EroticiRacconti

    ... tedesco, disprezzo velato di gentilezza. No, non è lei! Mi scuso e procedo, continuo cercarla fra la gente nell'atrio. Mi coglie lo sconforto: mi ha dato buca. Se non mi venisse da piangere per la rabbia e la delusione abborderei qualcuno e mi farei sbattere nei cessi. Qualcosa di brutale, forte, privo di scrupoli. Guardo la gente: decido di cercarmi uno. Ne ho bisogno, tanto, troppo. Mi aspetto che mi si chieda quanto voglio: risponderò che voglio solo essere chiavata a morte. Mi fotterei anche con un cactus.
    
    Non vedo la donna che corre nel piazzale verso la stazione. Sento però la sua voce, mi giro. È lei, stavolta è lei: tailleur grigio non così scuro, tacchi alti. Ci abbracciamo e ci baciamo sulle guance. Dalla scollatura della giacca compaiono le tette, libere. Vorrei addentarle, ma riesco a trattenermi; a fatica, ma ci riesco. Mi aspetto che controlli se ho davvero i piercing intimi. Mi mostra le mani sporche, mi dice che ha forato una gomma e ha perso tempo. Allora sono io a prendere una sua mano e a portarmela sulla figa. Sono io a mostrargliela lucida per i miei succhi. Mi sorride col viso e cogli occhi. Leggo la sua voglia, mi sembra incontenibile, si allea con la mia. Mi esalto. Mi sussurra che mi salterebbe addosso lì in mezzo alla gente. Daremmo uno spettacolo notevole. Le chiedo di andarcene subito. Insiste che si deve lavare le mani. Le dico che così sarà ancora meglio. Mi accarezza una tetta con la mano bagnata lasciandomi un segno sulla canotta, scuro ...
    ... e umido. I capezzoli mi si tendono fino al dolore. Mi si piegano le ginocchia. Devo dominare la mia respirazione. Andiamo alla sua macchina, scappiamo verso l'intimità. Mentre procediamo abbracciate mi chiede di camminare qualche passo davanti a lei. Vuole vedermi nell'insieme da dietro. Si ferma, io vado avanti. Muovo i fianchi come neppure una battona farebbe. Questa certezza estende la mia eccitazione, nutre la mia esigenza. La sento avvicinarsi di nuovo; mi passa un braccio dietro la schiena e mi sussurra che sto sculettando proprio come una puttana da strada. Ho una contrazione all'inguine e sento alcune gocce scivolar fuori e scorrere lente lungo la coscia. Finalmente la macchina: saliamo. Mi spiega che il cambio automatico è una comodità. Capisco perfettamente il concetto: la sua mano destra fra le mie cosce non viene interrotta da esigenze di guida. Mi gira la testa, ho un piccolo orgasmo. Devo tenere a mente la questione del cambio: lo dirò a mio marito quando sostituiremo l'auto. Allargo le cosce per agevolare la sua azione, ma lei toglie la mano. Preme il pulsante di un telecomando. Il cancello davanti a cui ci siamo fermate si apre. Garage. Lei si toglie la giacca e mi fa sfilare la gonnellina. La canotta non mi copre l'inguine, ma non serve. Non serve neppure tutto il poco che ancora indossiamo. Finalmente siamo nude, insieme. Limoniamo come due ossesse. Ci dimentichiamo di tutto. Le mani accarezzano anche le fantasie. Esauriamo i preliminari salendo le scale. ...