1. Maria luisa, la figlia troia dei vicini 3


    Data: 06/06/2021, Categorie: Tradimenti Autore: rispettoso8, Fonte: Annunci69

    ... precedente e si accoccolò sulle mie ginocchia.
    
    Facemmo i programmi per i giorni seguenti. Maria Luisa comunicò a Sara che avrebbe potuto chiamare il suo amico e che, mentre nella loro stanza potevano fare quel che volevano, fuori avrebbero dovuto comportarsi bene. Le dissi anche che avrebbero avuto una copia delle chiavi per cui sarebbero stati indipendenti ma che comunque, per andare a sciare ed altro saremmo andati tutti assieme, quindi, se il ragazzo voleva poteva venire con il treno.
    
    Lei lo chiamò, lui accettò entusiasta e ci disse che ci avrebbe chiamato per comunicarci l’ora del suo arrivo. Ci vestimmo ed andammo ad informarci su impianti e costi. Passammo la mattinata in giro, fra le bancarelle del mercatino di Natale poi, dopo un pranzo leggero, ritornammo a passeggiare. All’imbrunire, andammo alla stazione a prendere l’amico di Sara, che si rivelò un tizio di circa 30 anni, moro, non molto atletico ma simpatico.
    
    Ritornammo a casa, che era comunque ad una ventina di km dagli impianti e ad un trentina dalla stazione, dove cenammo, parlammo e poi ci ritirammo nelle relative camere.
    
    Noi ci spogliammo e ci coricammo nudi, come ci piaceva stare a letto ad entrambi. Iniziammo a baciarci e coccolarci dolcemente.
    
    Io la baciai sul viso, gli occhi, la bocca, il collo, il seno, le mordicchiai i capezzoli, glieli succhiai, strizzandole delicatamente la ghiandola, continuai ad accarezzarla, a baciarla, le mie mani erano su tutto il suo corpo, lei mugolava piano dal ...
    ... piacere e dal desiderio.
    
    Mi sdraiai fra le sue gambe aperte ed iniziai a leccarle la passerina, a mordicchiarle il clitoride, le inserivo la lingua in profondità mentre le titillavo il grilletto con le dita, poi, mentre inserivo le dita nella passerina, le succhiavo e le mordicchiavo il clitoride. Andai avanti così fino a che non venne.
    
    Allora mi alzai, mi puntellai su mani e gambe e le puntai la cappella all’ingresso della fighetta, poi, con un colpo deciso la penetrai e rimasi lì, immobile, il mio uccello in profondità, sentendo le contrazioni della sua vagina. Poi, lentamente inizia ad andare su e giù, mentre lei mi cingeva i fianchi con le gambe. Iniziai a dare dei colpi decisi ma lenti. Lei oramai godeva a più non posso e miagolava fino a che non riuscì a trattenere un urlo quando ebbe l’orgasmo. Andammo avanti, cambiando posizione, di fianco, da dietro, alla pecorina, a smorzacandela, insomma, tutte le posizioni possibili, Perdemmo il conto dei suoi orgasmi ed infine, venni anch’io, inondandole la fighetta calda.
    
    Quando uscii, lei prese un fazzolettino di carta per non macchiare le lenzuola e si fiondò sul mio membro, ormai floscio, a pulirlo per bene.
    
    Nel frattempo, nell’altra stanza si erano acquietati. Mi era sembrato pure che fossero pure andati a lavarsi. Quando fummo un po’ più riposati, ci lavammo pure noi e poi ci coricammo abbracciati. Dormimmo così fino al mattino, quando Sara ci svegliò bussando energicamente alla nostra porta.
    
    Ci lavammo, ci ...
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